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Cronaca

Da Variantopoli a Banca Etruria, la carriera da penalista stroncata da un malore. In Duomo i funerali di Antonio Bonacci

Soccorso nel suo studio non si è più ripreso

Sessanta anni compiuti a luglio, sempre sereno e sorridente, interessato alla città e a quello che la rappresenta come la Giostra del Saracino e la squadra amaranto che seguiva fin da giovane. Con la morte improvvisa di Antonio Bonacci Arezzo ha perso uno dei più importanti avvocati penalisti del territorio. Occupava ancora il suo studio in via Crispi, quello che fino al 2010 divideva con il collega più grande Guido Dieci, anche lui morto prematuramente a 67 anni, esattamente lo stesso giorno di 8 anni fa. Beffardo destino. Lascia la moglie Paola e il figlio Francesco, una mamma anziana e i due fratelli Giovanni e Andrea. I suoi funerali si terranno domani, domenica alle 16:00 in Duomo, la chiesa più grande della città che forse comunque fatichera a contenere le persone che lo vorranno salutare con il loro silenzioso dolore. La camera ardente è allestita da ieri sera alla Misericordia di Arezzo

Presidente della camera penale del tribunale di Arezzo del quale era stato tra i fondatori, l'avvocato Bonacci si è distinto per difficili operazioni difensive nel corso degli ultimi decenni, da Variantopoli ai Landi di Eutelia fino ad arrivare ai recenti processi per il crack Banca Etruria nei quali difendeva l'ex direttore generale Luca Bronchi. Non solo lui è rimasto senza legale di fiducia in questo momento, anche l'operaio orafo di 50 anni che aveva rubato oro nella ditta nella quale lavorava. L'ultima udienza l'ha seguita proprio con lui poche ore prima di morire, era riuscito a fargli ottenere la libertà e una nuova udienza con un'ampia confessione. E poi aveva assunto l'incarico per la difesa dei Moretti, agli arresti domiciliari da ieri per vari reati fiscali e di ricclaggio. Aveva chiesto tempo ai giornalisti per poter leggere le carte prima di dare le prime spiegazioni, ma non ha fatto in tempo.

Il malore 

Rientrato dal tribunale intorno alle 14:00, Antonio Bonacci si è sentito male nel suo studio, lo hanno ritrovato a terra alcuni collaboratori dello studio che stavano sentendo il suo telefono squillare con insistenza, ma senza risposta. La richiesta di soccorsi è partita alle 15:22. Gli operatori hanno guidato i presenti nel massaggio cardiaco, mentre sono arrivate l'ambulanza e l'automedica, ma il cuore non ha dato segni di rirpesa, né con il defibrillatore prima, né con il massaggiatore automatico poi. Il tutto per tutto è stato tentato intubandolo, trasportandolo al pronto soccorso e preparando il Pegaso. Il volo non è mai partito, perché Antonio Bonacci non si è mai ripreso ed è stato dichiarato morto un'ora e mezzo dopo, alle 16,53.

Il dolore dei colleghi e della Procura

La notizia si è diffusa rapidamente in città ed ha raggiunto tra i primi i colleghi riuniti nel consiglio dell'ordine degli avvocati nel palazzo di giustizia come ha raccontato lo stesso presidente e amico di Bonacci Piero Melani Graverini. Qui si sono riversati i magistrati presenti al lavoro tra cui il procuratore capo Roberto Rossi. Tutti si sono stretti nel dolore e nel ricordo di un vero amico e di un collega di altissimo livello. Nel pomeriggio di ieri è stato poi annullato il convegno che si sarebbe dovuto tenere all'hotel Minerva anche in ricordo di Guido Dieci.

Il cordoglio del sindaco e di una città

Nonostante si trovi ancora in Oklahoma il sindaco Ghinelli è stato raggiunto via messaggio dalla tremenda notizia ed ha voluto lasciare il suo pensiero:

 La scomparsa improvvisa e prematura di Antonio Bonacci lascia attoniti e smarriti. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzare le qualità umane e professionali di un uomo sinceramente legato alla città e protagonista delle sue realtà più significative. La sua specializzazione nel diritto penale me lo ha fatto sempre sentire particolarmente vicino. La sua simpatia, il suo stile leggero ma consapevole, la sua capacità di scherzare anche sulle cose più gravi ci hanno accompagnato per anni e ci mancheranno, a tutti noi amici, e certamente anche ai suoi colleghi. Sono profondamente addolorato ed esprimo tutto la mia vicinanza e il mio affetto più sincero alla famiglia. Un abbraccio fortissimo all’amico Giovanni.

La Giostra 

Da anni era anche magistrato alla Giostra del Saracino, un incarico che amava e rispettava molto. Oltre ai momenti ufficiali era sempre presente anche alle prove dei giostratori. Proprio dalla Giostra un altro abbraccio alla famiglia Bonacci, il fratello Giovanni è infatti anche presidente degli Sbandieratori, mentre il figlio Francesco frequenta Sant'Andrea. 

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