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Cronaca

Nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo: scuole chiuse in zona rossa e con 250 casi ogni 100mila abitanti

Variante inglese già prevalente in Italia che colpisce maggiormente le fasce di età più giovani, anche se "la scuola è un luogo ben normato" ha aggiunto Brusaferro

E' il ministro Speranza ad aprire la conferenza stampa di presentazione dei contenuti del nuovo Dpcm che entrerà il vigore il 6 marzo prossimo e durerà fino al 6 aprile, comprendendo quindi tutte le festività pasquali. "In questo momento abbiamo il contagio prevalente da variante inglese, più la presenza di significativi numeri di brasiliana e sudafricana" ha detto il ministro per introdurre le nuove misure.

"Il decreto mira a contenere un impianto di conservazione delle misure vigenti, viene confermato il modello di aree per colori in base al quadro epidemiologico di ogni territorio."

La prima attenzione va alle scuole. "La variante inglese ha una particolare capacità di prelevazione nelle fasce più giovani, dopo il parere del Cts siamo arrivati a determinare una scelte che in area rossa le scuole di ogni ordine e grado saranno in didattica a distanza, la stessa dad scatterà quando il tasso di incidenza dei contagi sarà pari o superiore a 250 in una settimana ogni 100mila abitanti. Si tratta di un modello scientifico per le scuole."

Speranza ha poi fatto un appello: "Abbiamo bisogno di istituzioni forti, ma abbiamo bisogno del contibuto di tutti, non si vince solo con un Dpcm o un'ordinanza, ma credo che il comportamento corretto dei cittadini sia fondamentale."

La parola è poi passata alla ministra per i rapporti con le Regioni Maria Stella Gelmini che ha spiegato di aver accolto nel Dpcm la novità che l'eventuale cambio di fascia di colore parta dal lunedì, per salvaguardare attività economiche come ristoratori con materie prime deperibili. Ci saranno risorse anche per i congedi familiari.

A tornare a parlare di nuovo di varianti è Silvio Brusaferro dell'Istituto Superiore di Sanità: "Nella prima metà di marzo sarà la variante dominante". Ma particolare apprensione arriva dalla diffusione della variante brasiliana che al 18 febbraio era stimata intorno al 4,3% (0%-36,2%). In particolare sarebbe diffusa nelle regioni del Centro Italia (Umbria, Toscana, Lazio, Marche). Al confine con l'Austria è stata individuata anche la Sudafricana.

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