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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Don Paolo, gli steccati abbattuti calciando un pallone. Lunedì l'addio

Un malore l'ha strappato alla terra di Arezzo cui tanto aveva dato. Aveva 46 anni, lo spirito di un ragazzo, l'autorevolezza di un veterano. Travolgente nelle sue iniziative, profondo e di grande conforto per i suoi parrocchiani. E' una voragine...

Un malore l'ha strappato alla terra di Arezzo cui tanto aveva dato. Aveva 46 anni, lo spirito di un ragazzo, l'autorevolezza di un veterano. Travolgente nelle sue iniziative, profondo e di grande conforto per i suoi parrocchiani. E' una voragine di tristezza quella che lascia don Paolo De Grandi nella comunità dei Santi Pietro e Paolo di Campoluci e in quella di Castelluccio.

Il pallone per superare gli steccati

don-paolo-2Se ne è andato facendo ciò di cui era innamorato: giocare a calcio. Don Paolo interpretava il pallone nel modo più nobile: lo usava come strumento di aggregazione, di socializzazione, di integrazione. Ne aveva intuito l'enorme potenziale, la capacità universale di unire, di abbattere gli steccati, e la sfruttava. “Per me – scrisse su Avvenire - giocare è diventato un mezzo per comunicare agli altri la mia gioia d’essere prete, il mio desiderio d’incontro. Nel calcio, come nella vita, va riscoperta l’importanza del gruppo e della comunicazione. Ognuno ha un ruolo specifico e ogni ruolo è necessario per gli altri. È il senso dell’affermazione di San Paolo quando parla delle diverse membra che formano la Chiesa. Soltanto se si è uniti possiamo essere famiglia, comunità e parrocchia. Così lo sport diventa educativo”. Anche grazie a questo sport, l'opera di don Paolo andava ben oltre le panche di una chiesa.

Promessa nel Verona, poi il grave infortunio

DonPaolo_Chiesa3Partito da Nogara di Verona, era arrivato nell'Aretino poco più di dieci anni fa, quando aveva preso i voti: prima un'esperienza a Castiglion Fiorentino, poi quella di Campoluci. Nella vita precedente era stato una promessa del calcio, la sua ascesa frenata da un infortunio a seguito di un incidente stradale. Nel 1983, a soli 13 anni, era stato scelto dall'Hellas Verona, nobile decaduta ma che all'epoca vinse il suo primo e unico scudetto (1985). L'infortunio, un percorso interiore, un viaggio a Lourdes e l'avvicinamento alle missioni. Così Paolo De Grandi divenne “don”.

La nazionale sacerdoti, Sanremo e la Palestina

Era amico di grandi calciatori come Pietro Fanna e Ciccio Graziani. Con Enrico Chiesa, tre mesi fa, organizzò una trasferta da sogno per gli amatori del Castelluccio: una partita contro le vecchie glorie del Barcellona. Fucina di idee, in campo e fuori. Aveva messo in piedi la nazionale dei Sacerdoti ed era perfino approdato a Sanremo. Il calcio come strumento di dialogo. Con la Palestina, avendo instaurato rapporti di scambio culturale con la comunità mediorientale, con i più giovani.

morte-don-paoloIl Grest, i ritiri in montagna, le cene, l'aiuto verso il prossimo

Da otto anni aveva messo in piedi a Campoluci un campo estivo (il Grest, ovvero Gruppo Estivo) cresciuto di anno in anno. Bambini di più età si sono ritrovati ogni luglio in parrocchia, per giocare, divertirsi, studiare. Don Paolo aveva allestito anche una piscina, oltre all'immancabile campo da calcetto. Il rapporto con la comunità di Campoluci era forte e schietto: don Paolo chiedeva a tutti, mai per sé, ma per il bene collettivo. Dava servizi, organizzava cene ed eventi, adorava i momenti conviviali, cercava il contatto con le persone. Aiutava gli indigenti: “Diamo poco, per quel che possiamo, ai bisognosi”, diceva. I bambini erano sempre i benvenuti i parrocchia e qualche attività da fare, per loro, c'era sempre. E poi le gite e i ritiri spirituali, i pellegrinaggi e la partenze verso le Dolomiti. Un'iniziativa continua.

morte-don-paolo-vescovo-questore2Il dramma: in campo anche ex amaranto

Il suo cuore si è fermato alle 20,15 di ieri sera, mentre stava giocando a pallone a Campoluci. Era insieme agli ex amaranto Marco Carrara e Stefano Rubechini e insieme a Luca Bartolini. Inutili i tentativi di rianimarlo. Subito dopo la tragedia, sul posto sono arrivati il vescovo Riccardo Fontana, che lunedì alle 17 a Campoluci celebrerà il funerale, e il questore Moja che conosceva bene don Paolo, essendo questi cappellano della Polizia.

Il dolore della comunità, lunedì il funerale con il vescovo

morte-don-paolo-vescovo-questoreTanti i messaggi pubblici di cordoglio dei parrocchiani, in mattinata è arrivata anche la nota del Comune di Castiglion Fiorentino: "il sindaco e l'amministrazione Comunale di Castiglion Fiorentino si stringono attorno alla famiglia De Grandi e a tutta la comunità religiosa, civile e militare di Arezzo che ha avuto il piacere di conoscerlo, frequentarlo ed apprezzarlo, per la tragica e prematura scomparsa di Don Paolo. Stimato sacerdote anche nella parrocchia della Collegiata ha dato il suo esempio di religioso impegnato tra i giovani, nella società e nello sport. Una perdita importante che ci rattrista ma che ci riempie il cuore aver avuto il piacere di incontrarlo nel suo breve quanto intenso cammino”.

@MattiaCialini

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