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Cronaca Castiglion Fibocchi

Dolce Verde chiuso per balli, parla Tito Ghezzi: "Non mi sento un untore, vorrei incontrare il Prefetto"

I tamponi e il Green Pass "avevamo creato una zona Covid free" dice Tito Ghezzi consapevole che ballare in questo momento sia una violazione di legge

Vuole spiegare, dire la sua, raccontare come ha organizzato le serate e cosa sia successo quando nella notte trascorsa tra sabato e domenica sono arrivati carabinieri e agenti delle fiamme gialle e hanno disposto la chiusura della discoteca Dolce Verde. Tito Ghezzi ne è lo storico gestore, uno degli organizzatori di più lunga data delle notti discotecare aretine. Nel locale di Castiglion Fibocchi i militari hanno trovato sia le postazioni per il controllo del Green Pass e per fare i tamponi prima di entrare, ma all'interno i giovani ballavano. E questo è ancora vietato. Le discoteche non sono state autorizzate a organizzare serate danzanti, anzi per la precisione, ballare è vietato ovunque.

Che tipo di serata avete organizzato?

Il Dolce Verde è un locale all'aperto al quale abbiamo concesso l'ingresso solo con Green Pass, per chi non lo avesse avuto fuori c'era la postazione della Croce Rossa con personale specializzato per fare tamponi rapidi antigenici. Noi partiamo con le nostre serate con la cena per coloro che hanno prenotato i tavoli che sono posizionati proprio nella pista.

E cosa è successo?

Succede che a fine serata la gente un po' balla, non riusciamo a farli stare seduti. Ma il nostro modus operandi è stato riconosciuto anche nel verbale che hanno scritto questa notte. Green Pass, tamponi, 600 persone in uno spazio all'aperto autorizzato per 2000. Avevamo creato una zona Covid free, ma non siamo riusciti a non farli ballare.

Vorrebbe dire che ha adottato tutte le misure di sicurezza? Ma ballare è vietato...

E' vero, ma se io creo uno spazio Covid free, con nomi e cognomi di chi prenota creo una condizione di sicurezza. Sono state le decisioni del Governo a creare situazioni paradossali. Non si può ballare in discoteca e quindi ci fanno i controlli, ma tutti gli altri locali? Vedo in giro ristoranti e bar dove si balla.

Con queste serate così organizzate voleva dimostrare qualcosa?

Le attività delle discoteche sono chiuse da mesi, il Governo non ha ascoltato le indicazioni del Cts per le riaperture, io cerco di interpretare in maniera coscenziosa, investo sui tamponi, non invito la gente a ballare. Ma quella è una storica discoteca e alla fine viene fuori la sua natura. Ballare è vietato certo, ma non mi sento un untore, ho rispettato la campienza, vengo sanzionato, capisco che ho infranto la regola del ballo, ma così ho fatto un male minore perché chi ballava era Covid free, quindi quanti problemi posso aver causato? Mi chiedo questo, quanti possono essere stati contagiati in altri locali dove non si fa il controllo di Green Pass?

Dopo la sanzione e 5 giorni di chiusura cosa pensa di fare?

Io non escludo affatto che continuerò a fare le mie serate, mi prendo un momento di riflessione, spero di avere un confronto con il Prefetto. Sabato si potrebbe già riaprire perché i cinque giorni finiscono prima, ma c'è il Saracino ad Arezzo, ci sono altre belle cose da fare. Il sabato successivo invece protrei già riaprire, mi piacerebbe confrontarmi con le istituzioni intanto. Altrimento cercherò di muovermi secondo più coscienza possibile.

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