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Cronaca

Estra: Francesco Macrì si autosospende dalle proprie funzioni esecutive ma resta presidente

L'assemblea dei soci e il consiglio di amministrazione si sono svolti questa mattina all'interno della sede di Prato

La scelta è stata quella di autosospendersi seppur rimanendo a disposizione del consiglio di amministrazione. E' il presidente Francesco Macrì a annunciare, nell'ambito dell'assemblea dei soci di Estra svoltasi questa mattina, la propria intenzione di fare un passo indietro e di mettere in pausa il ruolo amministrativo rinunciando alle proprie funzioni esecutive nell’ambito delle deleghe assegnate.

La conferma è arrivata direttamente dall'ufficio stampa della multiutility che rende noto come: "si sono tenute questa mattina a Prato l’assemblea dei soci di Estra e il consiglio di amministrazione. In considerazione delle note vicende, il presidente Francesco Macrì, pur nel ribadire la propria estraneità ai fatti contestati, ha ritenuto opportuno, in questa fase transitoria, autosospendersi dalle proprie funzioni esecutive nell’ambito delle deleghe assegnate, rimettendo le stesse nella disponibilità del cda".

Le "note vicende" a cui viene fatto riferimento nella nota, sono quelle riguardanti l'inchiesta Coingas-Multeserivizi-Estra, avviatasi un anno fa e arrivata nelle settimane più recenti all'individuazione di 13 imputati tra cui anche il presidente Macrì. Ma non solo. In seguito all'inchiesta originaria, la guardia di finanza, con il coordinamento della procura della Repubblica, ha avviato ulteriori accertamenti nei confronti di Estra e del attuale suo numero uno. Il 16 luglio scorso le fiamme gialle aretine hanno effettuato una perquisizione all'interno della sede di via Cocchi e notificato a Macrì un secondo avviso di garanzia dove gli vengono attribuiti reati di abuso d’ufficio e peculato. Due procedimenti giudiziari differenti anche se l'uno conseguenza dell'altro visto che, sarebbe stato durante le indagini inerenti allo scandalo giudiziario dove sono coinvolte alcune società partecipate che sarebbero emerse operazioni da circa 2 milioni di euro utili, secondo la procura della Repubblica, a coprire perdite su acquisti del gas. Al vaglio degli inquirenti anche sponsorizzazioni, assunzioni e partecipazioni ad eventi da parte di Estra che non risulterebbero troppo chiare. Tra le carte dell'inchiesta anche le operazioni messe in campo per la quotazione di Estra in borsa.

Dunque, nonostante alla vigilia dell'assemblea che ha chiamato allo stesso tavolo Intesa, Coingas, Consiag e Viva Servizi, Francesco Macrì appariva poco incline a rassegnare le proprie dimissioni ecco che oggi la vicenda ha assunto una nuova direzione. Di fatto, Macrì rimane presidente della multiutility ma non eserciterà funzioni esecutive.

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