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Cronaca

Delitto di Sinalunga, autopsia sul giovane: colpo di pistola letale. Non ci sarebbero segni di colluttazione

La morte sarebbe da addebitare esclusivamente al colpo esploso frontalmente che ha però colpito su un lato del collo la vittima e che ha causato una terribile emmoragia

Un colpo solo. Un proiettile che ha centrato il lato del collo e una fatale emorragia. Così è morto Andrea Ndoja, il 22enne albanese ucciso mercoledì sera da Giulio Sale, un pastore 45enne residente a Foiano della Chiana. L'autopsia sulla salma del giovane, disposta dal pm Nicola Marini della procura di Siena, è stata eseguita ieri mattina dall'equipe di medicina legale dell'Università di Siena. Secondo alcune indiscrezioni, sul corpo del 22enne non sarebbero state trovate tracce di una colluttazione: nessun segno, contrariamente a quanto invece avrebbe raccontato Sale.

La morte sarebbe da addebitare esclusivamente al colpo esploso frontalmente che ha però colpito su un lato del collo la vittima e che ha causato una terribile emmoragia: difficile, sempre secondo indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, pensare ad un colpo partito casualmente.

Intanto proprio l'arma del delitto, pare una pistola calibro 7,65, è al vaglio degli inquirenti che stanno svolgendo esami scientifici e balistici per accertarne la proprietà (non sarebbe registrata) e per chiarire la dinamica del delitto. Tra gli elementi determinanti, ci potrebbe essere anche la presenza - o l'assenza - delle impronte digitali della vittima.

Ieri mattina è stato convalidato l'arresto di Sale. Il gip del tribunale di Siena ha svolto l'udienza presso l'ospedale Le Scotte dove l'uomo è ricoverato per la frattura ad una gamba riportata cadendo durante la fuga. Il 45enne i sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere al gip.

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