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Cronaca

Il Covid raccontato in cifre. Positivi, test e decessi: Arezzo tra i territori meno flagellati. Il report toscano

I dati sono quelli censiti dalla Regione Toscana che, recentemente, ha riassunto nell'elaborato "Emergenza Covid-19. La sfida del presente tra resilienza, rigenerazione e innovazione"

Due anni di lotta al sars-CoV2 raccontati attraverso le cifre censite attraverso elaborazioni della protezione civile e istituto superiore di sanità. È su questo che si basa il quarto rapporto Welfare e Salute redatto dalla Regione Toscana. Tre documenti articolati che raccontano non solo l'organizzazione sanitaria sul territorio ma anche l'impatto della pandemia su di essa e le difficoltà, superate e migliorabili, dettate dalla convivenza col virus. Il tutto impreziosito dalle statistiche che, con la forza delle cifre, danno la misura di quanto sia cambiato dal marzo 2020 ad oggi. Gli approfondimenti riguardanti la provincia di Arezzo mostrano un territorio, che stando ai numeri, ha pagato uno scotto meno caro di altre province toscane anche se, in termini di vite perse e di criticità vissute, il conto resta sempre troppo alto. 

Di seguito riportiamo un estratto del Emergenza Covid-19. La sfida del presente tra resilienza, rigenerazione e innovazione, volume tematico dedicato alla riorganizzazione e alle risposte sanitarie, sociosanitarie, socioassistenziali e di welfare approntate da Regione e aziende sanitarie, Società della Salute, Comuni e terzo settore in virtù dell’emergenza Covid-19. Oltre a indagini specifiche su singoli temi curate dagli enti che hanno collaborato a questo lavoro, vengono presentate, in maniera non esaustiva, esperienze significative di risposta al periodo pandemico, anche attraverso elementi di forte innovazione: si pensi al ruolo delle usca (unità speciali di continuità assistenziale) o alle comunità di pratica professionali, che hanno consentito un continuo scambio di esperienze tra operatori e amministratori in un periodo caratterizzato dall’emergere di nuovi bisogni e dalle conseguente difficoltà di darvi voce e risposta.

Screening, positivi e mortalità: il panorama toscano

Come noto la diagnosi di contagio da sars-CoV-2 viene effettuata tramite l’utilizzo dei tamponi molecolari nasofaringei. Nel corso dell’epidemia sono stati introdotti anche tamponi antigenici. Questo secondo tipo ha il vantaggio di essere molto più rapido del primo tanto che la Toscana è passata dall’effettuare 1.086 tamponi al giorno nel mese di marzo 2020 ai 3.623 di aprile, per raggiungere poi 15.911 tamponi giornalieri durante la seconda ondata nel novembre 2020. Le persone testate sono aumentate di 4 volte nel corso di un anno, dalle 2.650 giornaliere di aprile 2020 (pari a 72,2 per 100mila abitanti) alle 10.515 di marzo 2021 (pari a 286,7 per 100mila).

Al 30 settembre 2021 i contagiati totali in Toscana erano 282.212, pari a 7.693 per 100mila abitanti, rispetto ad una media italiana pari a 7.885 per 100mila abitanti (fonte: dati del monitoraggio della Protezione civile). Circa il 50,4% sono donne, ma in realtà l’incidenza rispetto alla popolazione è maggiore tra gli uomini: 7.887 positivi ogni 100mila uomini rispetto a 7.545 ogni 100mila donne (fonte: elaborazioni Ars su dati sorveglianza Covid-19 ISS). La Asl sud est, in ogni ondata, è quella che ha mantenuto i contagi più bassi e questo, plausibilmente, è spiegabile con il fatto che le province di Arezzo, Siena e Grosseto  hanno livelli più bassi di popolazione rispetto alle altre realtà toscane.

Tra le province toscane quella più colpita è stata Prato (10.226 positivi per 100mila abitanti), seguita dalla confinante Pistoia (9.168 per 100mila). Arezzo invece con 7.614 casi per 100mila abitanti è sesta nella graduatoria regionale.

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I deceduti per Covid, al 30 settembre 2021, derivabili dal monitoraggio nazionale, sono 7.169, pari a 195,4 per 100mila abitanti, rispetto ad una media italiana di 220,9 per 100mila. La mortalità ha colpito maggiormente gli uomini rispetto alle donne (223 decessi ogni 100mila abitanti, rispetto ai 164,2 ogni 100mila per le femmine). Da quando è disponibile il dato (dicembre 2020) il 20% dei deceduti per Covid-19 in Toscana è morto in un reparto di terapia intensiva. Il 64,2% aveva 80 anni o più e un ulteriore 31,5% tra i 60 e i 79 anni. La Toscana ha avuto una mortalità decisamente minore della media italiana durante la prima ondata, mentre nella seconda è stata in linea con la media nazionale, per poi abbassarsi nel gennaio-marzo 2021 rispetto alla media giornaliera italiana. Infine, durante il periodo aprile-settembre 2021, la Toscana è risultata la seconda regione per numero di decessi rispetto alla popolazione. La Asl Sud Est è stata, sempre, la meno colpita al 30 settembre 2021 con 135 deceduti ogni 100mila abitanti. La provincia più colpita da inizio pandemia è quella di Massa-Carrara (tasso di mortalità grezzo pari a 281 decessi per 100mila abitanti), seguita Prato e Firenze. Massa-Carrara è anche il territorio con il più alto livello di letalità apparente: 3,6 deceduti ogni 100 positivi al virus. Arezzo invece è una delle province con il tasso più basso con un indice di 163 casi ogni 100mila abitanti. L’andamento della mortalità è stato diverso anche tra italiani e stranieri. Il tasso grezzo di mortalità nella popolazione straniera residente è stato un terzo rispetto a quello degli italiani: 68 decessi per 100mila contro 208 per 100mila.

Eccessi di mortalità pre e durante l'emergenza

Nei primi sei mesi del 2021 la Toscana ha registrato un +8,6% di decessi in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (circa 3.800 morti in più). Relativamente alla composizione per età, nel 2020 è sui più anziani (80+ anni) che la pandemia ha determinato un impatto maggiore in termini di mortalità: l’eccesso di mortalità è del +18,7% in Italia e del +10,9% in Toscana. Minori gli eccessi nelle classi d’età 65-79 anni (+12,2% in Italia e +5,2% in Toscana) e 50- 64 anni (+10,3% in Italia e +3,4% in Toscana). Nei primi sei mesi del 2021, al contrario, l’impatto maggiore, sia a livello nazionale che in Toscana, si registra nella classe d’età 50-64 anni, mentre è decisamente più basso negli 80+, grazie alla campagna di vaccinazione avviata a gennaio.

In Toscana si osserva anche una forte disomogeneità territoriale riguardante i decessi per tutte le cause. La provincia di Massa-Carrara presenta nel 2020 l’incremento più alto, +15,9%, seguita da Prato (+12%) e Firenze (+10,2%). Il valore più basso si registra nella provincia di Siena (+1,4%). Le differenze di genere maggiori si registrano nelle province di Pisa, Arezzo, Prato e Lucca, con valori più alti negli uomini. In controtendenza la provincia di Siena dove le donne segnano un +4,4% rispetto al -1,9% degli uomini.

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Nei primi sei mesi del 2021 sono le province di Prato e Pistoia a mostrare eccessi di mortalità decisamente più consistenti rispetto ad altre province. La mortalità è più alta soprattutto negli uomini e segna un +33,5% a Prato e un +27,7% a Pistoia. In controtendenza i dati della provincia di Massa-Carrara (-2,8%) e Grosseto (-5,8%). Per quanto concerne la provincia di Arezzo, il tasso di mortalità segna un +11,5% ed è più alto nella fascia maschile della popolazione (+13,5%).

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L’informazione sui decessi Covid-19 deriva dalla banca dati della Protezione civile, alimentata dalle singole regioni quotidianamente. Complessivamente nel 2020 in Toscana sono stati notificati 3.673 morti per il virus che rappresentano il 7,6% dei decessi totali e l’82,4% dell’eccesso di mortalità. Nei primi sei mesi del 2021 i decessi sono stati 3.195, pari al 18,3% della mortalità totale e più del doppio dell’eccesso di mortalità. Ad oggi Istat ha reso disponibili i risultati dell’analisi dei certificati di morte relativi esclusivamente ai mesi di marzo e aprile 2020, da cui emerge che in Italia il 60% dell’eccesso di mortalità registrato nei due mesi è attribuibile al Covid-19, il 10% a polmoniti e il 30% ad altre cause. Relativamente ai dati toscani è stato avviato, nell’ambito delle risorse messe a disposizione da Regione Toscana (Bando Ricerca Covid-19 Toscana), il progetto regionale Icomot - Impatto del Covid-19 sulla mortalità dei toscani, coordinato da Ispro, che mira proprio a sviluppare un sistema agile di gestione amministrativo-sanitaria del flusso della mortalità regionale.

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