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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Pratovecchio

Sei cuccioli chiusi in un sacco e gettati dal ponte: 5 sono morti

L'Enpa: "Era da tempo che non capitava di assistere ad un gesto tanto crudele, brutale, sadico". Si è salvata una cagnolina

Sono stati chiusi in un sacco e gettati giù dal ponte. Sono purtroppo morti cinque dei sei cuccioli di cane vittime di crudeltà in Casentino.

"Non abbiamo parole per esprimere la rabbia e il disgusto per quanto è accaduto. Siamo piombati nella preistoria, ancora una volta. Di cucciolate abbandonate ne abbiamo soccorse diverse negli ultimi anni ma era da tempo che non capitava di assistere ad un gesto tanto crudele, brutale, sadico. Sei cuccioli chiusi in un sacchetto e lanciati nel vuoto, giù da un ponte, a morire", scrivono i volontari dell'Enpa. 

L'episodio, già condannato dal sindaco Caleri, è avvenuto a Santa Maria, nel comune di Pratovecchio Stia.

La ricostruzione dell'accaduto

Il ritrovamento risale a venerdì sera, è stato operato da alcune persone che passeggiavano in quella zona. "Le ringraziamo di vero cuore per la prontezza, la sensibilità e la tenacia con cui hanno recuperato il povero involucro - dicono i volontari - posto in posizione piuttosto impervia. Forse hanno hanno sentito un mugolio oppure hanno percepito un movimento". I sei cagnolini erano appena nati: nel sacco c'erano residui di placenta. "Il sacchetto era rimasto impigliato in un ramo, un imprevisto che la persona senza cuore non aveva valutato. Se così non fosse stato si sarebbe disperso giù, in fondo al burrone", aggiungono dall'Enpa. I carabinieri allertati hanno immediatamente attivato il servizio di recupero e in poco tempo i piccoli erano presso l’ambulatorio veterinario Maruska Fossi, convenzionato con il canile. "Un cucciolo, il più debole, è morto quasi subito. Gli altri - dicono i volontari - hanno superato la nottata assistiti dalla dottoressa e poi sono stati accolti da tre nostre fantastiche volontarie: Eva, Ilaria, e Jessica. Purtroppo tra sabato e domenica sono morti tutti, tranne una femminuccia. Una fantastica guerriera che sta ancora lottando contro la morte".

L'appello dell'Enpa contro l'omertà

Infine un appello da parte dell'Enpa. "Vorremmo usare i peggiori epiteti per chi si è macchiato di un reato tanto crudele. Sì, perché di reato si tratta. L’abbandono è un gesto ignobile, sempre. Ma in questo caso è evidente anche la deliberata volontà di uccidere degli esserini indifesi. Ed infatti sono morti. Le indagini delle forze dell’ordine sono in corso, invitiamo chiunque abbia informazioni utili all’identificazione del responsabile a mettersi in contatto con noi o con le autorità competenti. Abbattiamo il muro dell’omertà, per favore".

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