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Crediti deteriorati e Palazzo della Fonte nell'udienza per ostacolo alla vigilanza. Il 13 luglio Bronchi e Fornasari in aula

Dalle 10:00 alle 16:00, con una pausa di mezz’ora, tanto è durata una delle udienze clou del processo con rito abbreviato agli ex vertici di Banca Etruria accusati di ostacolo alla vigilanza. La prima raffica di domande da parte del giudice...

Dalle 10:00 alle 16:00, con una pausa di mezz’ora, tanto è durata una delle udienze clou del processo con rito abbreviato agli ex vertici di Banca Etruria accusati di ostacolo alla vigilanza.

La prima raffica di domande da parte del giudice Annamaria Loprete, dell’accusa rappresentata dal procuratore Roberto Rossi, dell’avvocato di Banca d’Italia come parte civile Raffaele D’Ambrosio e delle difese è toccata a David Canestri ex direttore centrale e responsabile del risk management della banca.

Anche a lui mossa l’accusa di aver ostacolato la vigilanza di Banca d’Italia presso Banca Etruria, in particolare sulla partita dei crediti deteriorati e sull’affaire immobiliare di Palazzo della Fonte. Il suo interrogatorio ed il controesame, in realtà molto tecnico, ha occupato tutta la mattinata. All’uscita è stato il suo avvocato Luca Fanfani a dichiararsi molto soddisfatto. "Sono certo che abbia smontato una ad una tutte le contestazioni che gli venivano mosse, non ne è rimasta nemmeno l’ombra. Sono contestazioni che sono ispirate, è inutile negarlo, da Banca d’Italia. In relazione ad entrambe le contestazioni, crediti deteriorati e l’operazione di spin off immobiliare relativa a palazzo della Fonte ha risposto in maniera esauriente ed esaustiva alle domande poste dal giudice, dall’accusa, dall’avvocato che assiste Banca d’Italia e ovviamente delle difese. Ribadisco che nulla delle contestazioni sia rimasto in piedi."

Fanfani difende Canestri insieme all’esperto di diritto bancario, l’avvocato del foro di Milano, Stefano Lalomia.

Canestri, ha respinto ogni accusa, negando di avere avuto qualsiasi responsabilità sull'ammontare dei crediti deteriorati e sul perché sia stato permesso un aumento di capitale di soli 100 milioni di euro, Canestri ha spiegato che nel suo ruolo per ogni singola operazione aveva il compito di valutare, con i parametri vigenti al momento, gli accantonamenti per le coperture dei crediti deteriorati, ma non si occupava di classificarli, né in maniera positiva, né se fossero incagliati o in sofferenza.

Banca d’Italia ha invece contestato a Banca Etruria di aver agito in ritardo nel conto economico, nel trasferire i crediti che non venivano riscossi tra quelli deteriorati. Nella seconda parte dell’udienza è iniziato l’interrogatorio di Luca Bronchi, l’ex direttore generale che rimase in carica fino a metà 2014. Assistito dagli avvocati Antonio Bonacci di Arezzo e Carlo Baccaredda Boy di Milano, Bronchi è stato sentito soprattutto sull’affaire Palazzo della Fonte ed ha escluso che i rischi del finanziamento concesso al consorzio dei privati potesse ricadere su Banca Etruria. L’udienza, come previsto, è terminata alle 16:00, a causa degli orari obbligati di rientro a Milano degli avvocati Lalomia e Baccaredda. Il giudice Loprete ha convocato tutti per il 13 luglio, mercoledì, giorno in cui sarà completato l’interrogatorio ed il contro esame di Bronchi e poi sarà la volta di Fornasari che dovrà rispondere alla stessa accusa.
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