Crac Banca Etruria, chieste condanne per tutti gli imputati: da uno a sei anni

Una lunga requisitoria, nella quale sono stati affrontati i nodi principali della complessa inchiesta sul crac di Banca Etruria, poi le richieste di condanna per tutti i 24 imputati. Si tratta ex componenti dei cda e dirigenti dell'istituto di credito aretino. Su di loro pendono a vario titolo le accuse di bancarotta fraudolenta bancarotta semplice.

Le pm Julia Maggiore e Angela Masiello hanno chiesto pene che vanno da un massimo di sei anni e sei mesi ad un minimo di un anno. Nel dettaglio, per Alberto Rigotti è stata avanzata la richiesta più pesante. Cinque anni e 4 mesi sono stati invece richiesti per GIorgio Guerrini, il cui nome resta collegato per la procura all'affaire dello Yacht Prestige, e per Federico Baiocchi De Silvestri. Per Giovanni Inghirami, che era stato vice presidente dell'istituto, la pena richiesta è stata di 4 anni, così come per Augusto Federici. Per l'ultimo presidente di Banca Etruria Lorenzo Rosi, sono stati chiesti tre anni e mezzo. Un anno per Laura del Tongo e Andrea Orlandi, e uno per Borgheresi.

L'ingresso in aula era fissato per le 9,30. La parola è passata direttamente alla procura e alle due pm che fanno parte del pool di magistrati della procura di Arezzo che ha seguito l'inchiesta. 

Nelle prossime udienze, che traghetteranno il procedimento verso la sua conclusione (la sentenza è attesa per settembre), saranno gli avvocati difensori a pronunciare le loro arringhe, cercando in alcuni casi di ribaltare la situazione. 

Durante l'udienza preliminare sono stati già condannati con rito abbreviato l'ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari e l'ex direttore generale Luca Bronchi, per bancarotta fraudolenta, a 5 anni di reclusione, l'ex vice presidente Alfredo Berni a due anni per bancarotta fraudolenta e l'ex membro del cda Rossano Soldini a un anno per bancarotta semplice. Figure di spicco all'interno dell'istituto di credito.

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