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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Crac Etruria, Santoni: ”Mai accaduto prima che gli obbligazionisti perdessero tutto”

Oggi in aula sono stati ascoltati i testimoni dell'accusa

Quest'oggi è entrato nel vivo il processo per uno dei filoni principali dell'inchiesta sul default di Banca Etruria: quello che vede sul banco degli imputati gli ex vertici Luca Bronchi, Giuseppe Fornasari e David Canestri, accusati di falso in prospetto. 

In aula sono stati chiamati a deporre i testimoni dell'accusa in quella che è stata la prima giornata di attività istruttoria in questo processo d'esame: il liquidatore dell'istituto di credito Giuseppe Santoni, l'ispettore di Banca d'Italia Emanuele Gatti e il colonnello della Guardia di Finanza Peppino Abruzzese.

Santoni, testimone chiave del processo per bancarotta, ha ricostruito l'epilogo della banca, essendo stato commissario liquidatore dell'istituto di credito. Dalla sua deposizione è emerso che lui non si è mai occupato delle obbligazioni subordinate e alla domanda se fosse mai accaduto che un salvataggio di una banca avesse pregiudicato gli obbligazionisti subordinati, Santoni ha risposto: "no, né prima, né durante, né dopo".

Anche l'ispettore di Banca d'Italia, Emanuele Gatti, ha ricostruito la vicenda affermando che il pool di ispettori aveva trovato una situazione di sovrastima sistematica dei crediti, che faceva apparire all'esterno una situazione patrimoniale migliore di quella che realmente era. In sintesi, l'esito della fotografia di Banca Etruria che proponeva all'esterno non rispecchiava la reale situazione. Gatti ha affermato che nelle ispezioni non c'era traccia di subordinate, di marzo e settembre 2013. "Noi abbiamo semplicemente verificato obbligazioni degli anni precedenti, anche se effettivamente una mia collega mi parlò di questo collocamento di obbligazioni". A tal proposito esiste un protocollo d'intesa che prevede che gli organi di vigilanza mettano sul piatto comune le notizie rilevanti.

Poi nella giornata odierna è stato ascoltato anche il colonnello della Guardia di Finanza Abruzzese che svolse le indagini. Sul falso in prospetto Abruzzese non ha saputo dire molto perché lui si è occupato della indagini nella fase successiva alla comunicazione che Banca Etruria presentò alla Consob nel 2013 sul collocamento delle obbligazioni subordinate. Il colonnello delle Fiamme Gialle ha dichiarato che ad un certo punto la banca abbandonò il collocamento all'investitore istituzionale di questo prodotto preferendo vendere alla famiglie. Sulle indagini precedenti verrà ascoltato alla prossima udienza De Lia, della Guardia di Finanza di Firenze.

La prossima udienza per l'esame dei testimoni residui del pubblico ministero è fissata per il 21 settembre.

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