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Cronaca

Crac Banca Etruria, l'ex senatore Bonferroni: "Così arrivò il finanziamento a Isoldi"

Oggi in aula la testimonianza dell'ex sottosegretario che condivise l'esperienza di governo con Fornasari nel VI esecutivo Andreotti

Un prestito da 10 milioni di euro, concesso in 24 ore tra il 29 e il 30 luglio 2009, nonostante alcune criticità. Un prestito che non tornò mai indietro e andò a gravare in seguito sulle critiche condizioni di Banca Etruria. L'affidamento all'impresario romagnoli Pierino Isoldi è stato al centro dell'udienza sul crac dell'istituto di credito aretino che si è tenuta quest'oggi alla Vela. Chiamato a deporre, per raccontare le modalità con le quali Isoldi arrivò a tale prestito, è stato l'ex senatore Franco Bonferroni. 

Classe 1938, amico di Fornasari - con il quale aveva condiviso l'esperienza di Governo essendo stati entrambi sottosegretari nel VI esecutivo Andreotti - Bonferroni, incalzato dalle domande dei pm e delle parti civili, ha raccontato di aver conosciuto Isoldi tramite un altro uomo politico, Lorenzo Cesa allora già segretario dell'Udc. 

Isoldi, ha sostenuto in aula l'ex senatore, aveva bisogno di liquidità. E quella liquidità la trovò con il prestito che ricevette da Banca Etruria tramite l'intermediazione di Bonferroni. Un'operazione che presentò elementi di criticità segnalati all'audit interno della banca, ma che comunque andò in porto. 

"Per questo interessamento - ha detto Bonferroni - ricevetti  complessivamente 100 mila euro, in contanti".

Un'udienza lunga e complessa che si è conclusa nel tardo pomeriggio. Domani mattina il procedimento andrà avanti, con altri due testi da ascoltare. 

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