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Cronaca

Costa Concordia cinque anni dopo. I naufraghi aretini: "Non dimentichiamo ma andiamo avanti"

Cinque anni fa il Paese intero assisteva alla tragedia del naufragio della Costa Concordia. Un disastro di proporzioni epiche durante il quale 32 persone persero la vita e 157 rimasero ferite.
Una catastrofe che porta ancora con sé strascichi...

Cinque anni fa il Paese intero assisteva alla tragedia del naufragio della Costa Concordia. Un disastro di proporzioni epiche durante il quale 32 persone persero la vita e 157 rimasero ferite.
Una catastrofe che porta ancora con sé strascichi giudiziari importanti.

Erano le 21:45:05 quando la nave da crociera Costa Concorda urtò contro uno scoglio davanti all’Isola del Giglio. Nell’impatto la nave, a bordo della quale viaggiavano 3.216 passeggeri e 1.013 membri dell’equipaggio, riportò l'apertura di una falla lunga circa 70 metri sul lato di sinistra. Attualmente il capitano della Costa Concordia, Francesco Schettino è stato condannato in appello a 16 anni per il naufragio della nave. Il 20 aprile è invece stata fissata l’udienza davanti alla quarta sezione della Corte di Cassazione. A richiedere di coprire nuovamente davanti a una giuria è stato il collegio difensivo di Schettino, composto dagli avvocati Saverio Senese e Donato Laino, che ha presentato ricorso in Cassazione chiedendo l'annullamento della condanna per una serie di vizi procedurali. A bordo di quella nave, il 13 gennaio 2012, si trovavano anche quattro aretini. Enza Vanni, insieme al marito, Luca Bichi e Roberta Masetti. Tutti erano lì per un talent show dedicato al settore dei parrucchieri e acconciatori. Loro hanno vissuto la tragedia di una notte senza pari. “C’è sempre una malinconia di fondo quando ripenso o parlo di quella notte - spiega Luca Bichi - posso dire però di aver superato il momento peggiore. Da quattro anni a questa parte, il 12 gennaio inizia a salirmi l’ansia. Il 13 sto male. Ma poi per fortuna il 14 va già subito meglio. E' stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Con le altre persone che erano con me a bordo di quella nave ci sentiamo spesso. Con Roberta, Enza e suo marito c’è un ottimo rapporto. Ma con tutto il gruppo che si trovava a bordo della Costa Concordia. Ormai siamo una famiglia di fatto. Abbiamo condiviso un’esperienza tanto forte e profonda. Il legame che ne è nato è davvero unico”. Dal punto di vista legale invece, i naufraghi della Concordia avevano presentato le proprie richieste di risarcimento. In tutto la Costa Crocere aveva messo a disposizione 84 milioni di euro per i risarcimenti dei passeggeri della nave. Poco meno di quattordicimila euro a testa. “Ad oggi - prosegue Bichi - abbiamo ricevuto pochissimo. Denaro che a malapena è stato sufficiente per pagare una parte delle spese che abbiamo sostenuto in questi anni. Molti hanno lasciato la causa perché purtroppo non avevano disponibilità economica per andare avanti”. In ricordo di quel disastro, come accade ormai dal 2013, all'isola del Giglio nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano si terrà la messa di suffragio. A Punta Gabbianara ci sarà invece la posa di una corona di fiori in mare in memoria delle vittime che saranno ricordate anche con una fiaccolata fino alla lapide al molo rosso che testimonia il disastro e con la 'tufatà delle sirene delle imbarcazioni in porto e il minuto di silenzio. Al Giglio è atteso anche il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti.
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