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L'anniversario

Concordia, dieci anni fa il naufragio. Il ricordo di Bichi: "La paura, il trauma e il ritorno alla vita"

Luca Bichi, parrucchiere, è uno dei quattro aretini che si trovava a bordo della nave da crociera Costa che affondò di fronte all'isola del Giglio. Oggi ricorda quei momenti

Erano le 21,45 del 13 gennaio del 2012. La nave della Costa Crociere, salpata da Civitavecchia e diretta a Savona, stava passando di fronte all'isola del Giglio. Improvvisamente un rumore: quello di un urto su uno degli scogli a sud est dell’isola. Poi la grande imbarcazione iniziò ad adagiarsi su un fianco fino a ribaltarsi sul fondale. A pochi metri di distanza c'era il porto, ma chi era a bordo non lo sapeva e ha vissuto un trauma immenso. Oggi ricorrono 10 anni da quella drammatica notte, nella quale 32 persone persero la vita. Tra i passeggeri c'erano anche quattro aretini: parrucchieri salpati per prendere parte alle selezioni di un reality, ma che si trovarono a vivere una drammatica esperienza.

"In questi giorni sono riaffioranti tanti pensieri - racconta Luca Bichi - è normale, ho vissuto tutto sulla mia pelle. Se ci penso adesso però, l'immagine del giorno successivo, con il sole alto, prende il sopravvento. Lo ricordo perfettamente, era una bella giornata". 

Un trauma davvero grande, quello di chi ha vissuto quei momenti. Bichi era a cena, nella sala Milano al quarto piano della nave. Improvvisamente, come in un film, sentì un forte boato: piatti e bicchieri volarono via, le luci si spensero. 

bichi_luca_cna"In quei momenti l'adrenalina prende il sopravvento - racconta oggi - all'inizio era solo caos, non si capiva nulla. Poi improvvisamente abbiamo compreso che qualcosa di tremendo stava accadendo: ricordo le urla, i pianti. Scene drammatiche impresse per sempre nella memoria". 

L'aretino si era trovato nelle vicinanze di una scialuppa, riuscì a salire. Ma come tutti non poteva vedere l'orizzonte: non sapeva che era vicino a un porto. Tutti pensavano di trovarsi al largo. "Sono stato fortunato" commenta oggi. 

Da allora sono trascorsi 10 lunghi anni: in questa giornata il pensiero va a quel momento con grande tristezza. Nel periodo immediatamente successivo, però, le difficoltà non sono state poche. 

"Il periodo successivo, quello durante il quale ci fu il processo l'ho vissuto in modo particolare - spiega Bichi - ho fatto un percorso con psicologo e psichiatra. Pian piano mi ero reso conto di quello che era successo, non è stato facile. Poi, con il tempo, cerchi di buttarti tutto alle spalle, guardare avanti e assaporare ogni attimo che la vita ti regala". 

Sulla Concordia Bichi non era l'unico aretino: c'erano altri parrucchieri che partecipavano al casting. Tra loro anche Roberta Masetti. 

"Dopo aver condiviso un'esperienza così forte, si crea un legame profondo - spiega Bichi -, tanto è vero che con Roberta ci siamo sentiti anche questa mattina (ieri ndr). Non si può dimenticare quello che abbiamo vissuto". 

Oggi l'Italia ricorda la tragedia e le sue vittime. Celebrazioni, convegni, incontri: tanti momenti dedicati alla memoria. "Io ho deciso di non partecipare a nulla di tutto ciò - dice Bichi - preferisco stare con la mia famiglia, fare quello che amo fare, oggi ancora con più passione. Perché ho rischiato di non poter più fare nulla di tutto questo". 

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