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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, Ghinelli: "In provincia superati i 400 casi. Incontro con gli industriali: un progetto per ripartire"

In città sono 54 i contagiati, 402 in tutta la provincia. Continuano i controlli nelle strade: dall'inizio dell'emergenza controllate oltre 3mila persone

Oltre 400 contagi in provincia, 54 in tutto ad Arezzo. Sono questi i dati che, anche nel giorno di Pasqua, sono stati annunciati dal sindaco Alessandro Ghinelli nella consueta diretta sulla pagina Facebook del Comune di Arezzo. I numeri sono aggiornati alle 14 di oggi e risultano maggiori di quelli dell'ultimo bollettino Asl, relativi alla giornata di ieri.

 "In provincia il contagio è cresciuto di 13 unità, arrivando a complessivi 402 casi positivi - ha infatti affermato il sindaco - mentre nel comune di Arezzo si è verificato un solo nuovo contagio. I numeri più importanti arrivano dal Valdarno, dal comune di Montevarchi". 

Fortunatamente non è stato necessario il ricovero per queste persone. Pertanto al momento i degenti della terapia intensiva restano 6 e quelli delle Malattie infettive 36.

Per quanto riguarda le quarantene, in città salgono di 3 unità passando da 106 a 109 (di cui 5 minori).

Bilancio dei controlli e delle sanzioni

Anche oggi le pattuglie della Polizia Municipale sono state presenti nelle strade aretine. 
"I controlli principali sono stati fatti nelle frazioni, a San Leo, Pratantico e alla Marchionna - ha spiegato il sindaco -. In tutto sono stati eseguiti 60 accertamenti ed elevate 5 sanzioni per violazione al decreto".

Dall'inizio dell'emergenza gli agenti hanno controllato 3063 persone e sono scattate 146 sanzioni. 

"Il 4,7 per cento dei controllati non erano in regola. Una percentuale alta e anche oggi la Municipale ha rilevato che troppe persone erano a passeggio senza una giustificazione". 

Le parole del vescovo Fontana

Nel giorno di Pasqua anche l'arcivescovo Riccardo Fontana è intervenuto in conferenza stampa, ringraziando innanzitutto i sacerdoti della diocesi: "Nessuno di loro si è tirato indietro di fronte alle difficoltà", ha sottolineato. Poi si è rivolto agli aretini, sollecitandoli a "guardare avanti, perché sarà necessario inventarsi un nuovo modo di vivere", e ponendo l'accento su come "l'isolamento sia riuscito a valorizzare la famiglia, della quale da decenni non si parlava più".

Il futuro dell'economia aretina

Intanto la città guarda al futuro e si interroga su quando le aziende potranno riaprire i battenti.

"Ho avuto degli incontri con Confindustria di Arezzo Siena e Grosseto - ha affermato Ghinelli -. E' emersa l'urgenza di far ripartire, con sblocchi progressivi. La mia idea personale è che si proceda in modo graduale, partendo da quelle aziende che sono in grado di garantire la separazione tra gli addetti, il rispetto delle norme di sicurezza e che non consentano di lavorare gli ultra sessantenni.  Verrà steso un documento congiunto, al quale stanno lavorando gli industriali, da portare all'attenzione della presidenza del Consiglio, per far capire che ci sono dei settori caratteristici del nostro terriotrio, dall'oreficeria alla moda, che potrebbero ripartire".

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