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Cronaca

Conte firma il decreto: ecco tutte le aziende che possono restare aperte

Il presidente del consiglio ha firmato il decreto. All'interno anche la disposizione che consente alle aziende di chiudere gradatamente ma entro mercoledì

Contro ogni previsione di oggi pomergiggio Giuseppe Conte ha firmato il decreto del presidente per la chiusura delle imprese non giudicate strategiche per il paese e che quindi da domani sono chiuse per motivi di contenimento del contagio da coronavirus, soprattutto nelle prossime due settimane, destinate ad essere fondamentali.

Il decreto, all'allegato 1 inserisce tutte le categorie merceologiche, attraverso i codici Ateco, delle aziende che possono stare aperte, a partire da quelle legate a tutta la filiera alimentare a farmaceutica, dell'assitenza sanitaria. Ma sono ricomprese anche le attività di colf e badanti, produzione di carta, plastica, gomma, trasporti pubblici, aziende di smaltimento rifiuti, produzioni chimiche e petrolchimiche, imprese funebri, produzioni di strumenti per attività sanitarie e dispositivi di sicurezza. La novità, rispetto alle bozze precedenti, è l'apertura degli studi professionali che potranno continuare ad operare. 

Al punto a infatti il decreto dice che sono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle presenti nell'allegato A. E che restano in vigore le restrizioni (negozi al dettaglio ecc ecc.) previste dai decreti precedenti.

Al punto b del decreto il governo inserisce una nota specifica sugli spostamenti: "E' fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative e di urgenza o per motivi di salute."

Al comma C il decreto specifica che le attività produttive che sono sospese, possono proseguire se organizzate in modalità a distanza o con lavoro agile.

Restano consentite le attività che erogano servizi di pubblica utilità nonché servizi essenziali. Resta ferma la sospensione del servizio di paertura al pubblico di musei e altri istititui e luoghi di cultura, nonché dei servizi che riguardano l'istruzione ove non erogati in modalità a distanza o da remoto.

E' sempre consentita l'attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonché di prodotti agricoli e alimentari. Resta altresì consentita ogni attività comunque funzionale a fronteggiare l'emergenza.

Le aziende a ciclo produttivo continuo

Sono consentite le attività degli impianti a ciclo produttivo continuo, previa comunicazione al prefetto della provincia dove si trova l'attività produttiva, dalla cui interruzione derivi un grave pregiudizio all'impianto stesso o un pericolo di incidenti. Il prefetto può sospendere le predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni suddette. Fino all'adozione dei provvedimento di sospensione dell'attività, essa è legittimamente esercitata sulla base della dichiarazione resa. In ogni caso non è soggetta a comunicazione l'attività di predetti impianti finalizzata a garantire l'erogazione di un servizio pubblico essenziale.

Sono consentite le attività dell'industria dell'aereospazio e della difesa, nonché le altre attività di rilevanza strategica per l'economia nazionale, previa autorizzazione del prefetto.

La tabella delle aziende che possono stare aperte

Subito in vigore, il ruolo del prefetto, la durata

Il decreto di oggi stabilisce anche il ruolo del Prefetto, che, inquanto rappresentante del Governo nel territorio, ha il compito di calare l'applicazione delle disposizioni nei confronti delle aziende locali. In particolare stabilisce che:

Il prefetto informa delle comunicazioni ricevute e dei provvedimento emessi il presidente della regione, il ministero dell'interno, dello sviluppo economico e il ministro del lavoro e le forze di polizia.

Le imprese le cui attività sono sospese completano le attività produttive necessarie alla sospensione entro il 25 marzo prossimo (mercoledì), compresa la spedizione della merce in giacenza.

Le disposizioni finali

Le disposizioni del decreto producono effetto a partire da domani, 23 marzo e sono efficaci fino al 3 aprile prossimo.

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