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Cronaca

Strani fumi gialli e odore acre: i tecnici Arpat intervengono in una ditta

L'accaduto sembrerebbe dovuto ad un utilizzo di un eccesso di reagente acido. Al momento sono in corso ulteriori approfondimenti

Fumi gialli e rossi provenienti da una ditta nel comune di Arezzo che realizza prodotti inorganici a base di metalli preziosi. A queste strane emissioni si è aggiunto "un odore acre irritante per la gola e gli occhi".

Per questo motivo lo scorso 11 maggio la Sala operativa della Protezione Civile ha attivato l'Arpat di Arezzo, con il personale tecnico, è giunta sul posto e ha acquisito informazioni sull’accaduto dal responsabile tecnico di stabilimento e da quello per gli aspetti ambientali e per la sicurezza. "Causa dei fumi e dell'odore - spiega Arpat in una nota - sarebbe stata una non corretta esecuzione di una normale operazione di trattamento (tecnicamente: neutralizzazione) delle acque reflue per renderle idonee al successivo smaltimento".

"L'accaduto - comunicano dall'Arpat - sembrerebbe dovuto ad un utilizzo di un eccesso di reagente acido, che ha determinato lo sviluppo di ossidi di azoto, da cui è scaturita, per una decina di minuti, un’emissione di fumi dal caratteristico colore arancio/rosso accompagnata da odore pungente".

Durante il sopralluogo il personale dell'Arpat ha visionato l’area in cui vengono effettuate le operazioni di neutralizzazione dei liquidi di processo. Si tratta di un’area esterna, identificata come “area di impianto trattamento liquidi di processo”, dove sono presenti due serbatoi, uno destinato all’operazione sopra descritta definita neutralizzazione e l’altro alla decantazione dei liquidi, che vi rimangono fino al loro trasferimento nella zona di stoccaggio temporaneo dei rifiuti destinati a smaltimento.

Il responsabile dello stabilimento ha dichiarato, infine, che "l’azienda intende attivarsi, sia da un punto di vista procedurale che impiantistico, al fine di evitare il ripetersi di nuovi episodi emissivi".

L'Arpat di Arezzo ha provveduto ad informare il Comune, la Regione Toscana e l'azienda sanitaria. Al momento sono in corso ulteriori approfondimenti.

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