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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Si fa chiudere le tube ma resta incinta: la Asl dovrà mantenere la figlia per 25 anni

L'azienda sanitaria condannata dal tribunale di Arezzo al pagamento di 450 euro al mese, 135mila in totale

Storica sentenza del tribunale di Arezzo, che ha stabilito il risarcimento di 135mila euro a una coppia di genitori: la Asl Toscana Sud Est è stata condannata al mantenimento, fino al 25esimo anno di età, di una bimba nata dopo che la madre si era sottoposta a un intervento di chiusura delle tube, proprio per evitare ulteriori gravidanze. La donna, infatti, aveva già partorito tre volte e aveva scelto la strada della contraccezione chirurgica. Ma due anni dopo l'intervento, eseguito presso l'ospedale di Grosseto nel 2011, la donna ha scoperto di essere nuovamente incinta. La coppia è italiana, residente fuori provincia, il tribunale di Arezzo si è pronunciato essendo aretina la sede legale della Asl Toscana Sud Est che coordina l'attività sanitaria pubblica sul territorio di Grosseto.

La sentenza del tribunale di Arezzo

La sentenza, arrivata a nove anni di distanza dalla nascita della piccola, spiega che c'è "un incontrovertibile nesso di causalità tra l'erronea esecuzione dell'intervento e i lamentati danni". L'intervento, motiva il giudice Andrea Turturro, non sarebbe stato eseguito infatti a regola d'arte "essendo stata eseguita la stilizzazione tubarica con una tecnica insicura e obsoleta (...) senza l'asportazione di un tratto di tuba". Il giudice ha anche quantificato le spese di mantenimento in 450 euro al mese per 25 anni (135mila euro complessivi).

Le parole dell'avvocato

La coppia è assistita dall’avvocato Paolo Persello di Udine, che commenta: "Il tribunale ha affermato che alla paziente rimasta incinta nonostante l’intervento di sterilizzazione tubarica, non può essere richiesto di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza per evitare il danno conseguente agli oneri di mantenimento del figlio, perché la scelta d'interrompere la gravidanza è una scelta personalissima della gestante, che involve considerazioni di carattere morale e religioso, non scevra da un notevolissimo carico di sofferenza psicologica".

La Asl: "Valutiamo di impugnare la sentenza"

In serata è arrivata anche una nota di commento della Asl Toscana Sud Est. "In merito alla vicenda riportata oggi da alcuni organi di stampa relativamente alla sentenza di condanna della Asl Tse da parte del Tribunale civile di Arezzo per un intervento di chiusura delle tube effettuato all'ospedale Misericordia nel 2011, l'azienda sanitaria, nel prendere atto della sentenza del Tribunale di Arezzo, sta valutando la possibilità di impugnare la sentenza, di proporre ricorso in Appello e di chiedere la sospensione dell'esecuzione del provvedimento di 1° grado che condanna Asl Tse al risarcimento di 135mila euro a favore della controparte".

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