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Cronaca

Presunte combine nei dilettanti, tre aretini rinviati a giudizio per il reato di frode sportiva

L'inchiesta è collegata al filone più ampio che vede al centro la tratta di baby calciatori africani

Dopo la giustizia sportiva, si muove quella ordinaria. Tre gli aretini finiti nel mirino della magistratura di Prato per il caso di presunte combine nel calcio dilettanti toscano, collegato al filone di inchiesta più ampio che vede al centro la tratta di baby calciatori africani. 

L'indagine emerse creando scalpore nel luglio 2017,quando la polizia di Prato eseguì 4 arresti a carico del presidente del Prato e della Sestese, di una donna ivoriana e diun procuratore sportivo. Gli arresti, le indagini e le perquisizioni erano scaturite dai sospetti reati di immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento. Da una parte c'era la tratta di baby calciatori, dall'altra una serie di combine e scommesse che avrebbero portato ad alterare il risultato di 11 partite tra Lega Pro, Eccellenza e Promozione Toscana.

E adesso la procura della Repubblica di Prato, nelle figure dei pm Lorenzo Gestri e Lorenze Boscagli, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex calciatore del Foiano Filippo Zacchei, l’ex allenatore del Foiano Luca Brini, l’ex giocatore della Bucinese Christian Prosperi. L’accusa è di frode sportiva.

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