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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Caso Coingas, Cacioli: "Nelle fatture di Rason errore da 50mila euro. Quelle reticenze nei confronti di Coingas"

Va avanti il processo che vede numerosi imputati: oggi a sottoporsi all'esame è stata la contabile chiamata Scortecci per riordinare i caos di conti e contratti trovarti nella partecipata

"Quando sono tornata a Coingas penavo che avrei ritrovato l'azienda come l'avevo lasciata il 31 maggio del 2018, mio ultimo giorno di lavoro prima della pensione. E credevo che avrei portato a termine il compito che mi era stato affidato in un paio di giorni". Invece quello che Mara Cacioli, contabile richiamata in servizio da Scortecci nell'aprile 2019, si trovò di fronte agli occhi fu del tutto inaspettato. Lo ha illustrato questa mattina di fronte alla corte presieduta dal giudice Filippo Ruggiero. Incalzata dalle domande del pm Roberto Rossi, da quelle dell'avvocato di parte civile Raffaello Giorgetti, e dallo stesso giudice, ha ricostruito cosa accadde in quei mesi finiti nel mirino della magistratura. 

"Fui chiamata da Scortecci - spiega - perché era necessario eseguire una "riconciliazione tra professionisti". Si trattava di un'attività sollecitata dal collegio dei revisori". In pratica Cacioli aveva il compito di prendere in rassegna i contratti stipulati dalla partecipata - sia quelli in corso sia quelli già scaduti - e verificare che ci fosse esatta corrispondenza con le fatture emesse. Era il primo aprile e pochi giorni dopo si svolse anche una riunione con il collegio sindacale: "Il quale - ha spiegato Cacioli - non aveva la certezza dei costi sostenuti dall'azienda", si riferivano in particolare alle consulenze di Rason e a quelle di Cocci. 

Quello che balzò subito agli occhi della ex dipendente fu il caos che regnava nell'amministrazione contabile: "In un anno non era stato fatto nulla: la posta non era protocollata, i contratti non erano presenti in sede. I documenti dei contratti li aveva Cocci e Scortecci man mano che li ho chiesti me li ha trovati". In quell'anno Staderini aveva "esternalizzato" le attività di contabilità e amministrazione. In particolare era Cocci che gestiva questi aspetti nel suo studio. "Sono andata allo studio Cocci - ha detto Cacioli - ho ripreso i faldoni e li ho riportati dentro a Coingas. i contratti mi sono stati consegnati in più tempi, ma tutti": 

Nell'attività di riconciliazione però sarebbero emersi i primi problemi. "Mi sono accorta che lo studio Rason aveva fatturato somme maggiori di quanto previsto - ha affermato -. Quindi ho contattato lo studio per avere l'emissione di note di credito. Di fatto ogni volta fatturavano circa 8 mila euro in più, alla fine c'era un errore da 50mila euro". 

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Il clima teso che si respirava nella partecipata, emerso anche nelle precedenti udienze, è stato ribadito: "I problemi ci sono stati e parecchi: Rason reticente nei confronti di Coingas. Non rispondeva tempestivamente, ho dovuto insistere molto, moltissimo per avere i documenti necessari. Eppure rappresentavo una società che era sua cliente". 

Dopo quel lavoro la contabile rimase anche per stilare il bilancio: i due giorni iniziali divennero tre mesi. "Lavoravo con forti pressioni da parte dei revisori, che volevano chiarezza, e con mille difficoltà per ricevere le risposte di cui avevo bisogno. Il bilancio presentato però era corretto e dissi ai revisori che andava approvato per permettere di dare ai Comuni quegli utili su cui contavano. Il resto degli approfondimenti li avrebbero potuti fare comunque". 

La situazione alla fine doveva apparire davvero tesa e caotica. "La stessa posta inviata alla società nel corso di quell'anno era stata girata direttamente ad altri indirizzi, quello di Cocci e quello di Staderini. Per cercare la documentazione per il bilancio ho riletto tutta la posta di un anno". 

L'ansia e la preoccupazione emerse dalle telefonate intercettate, alcune delle quale con toni coloriti, avrebbero affondato le loro radici proprio in questo contesso. "Erano tutti in guerra con tutti - ha concluso Cacioli - e io a un certo punto ho detto basta". 

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