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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Affaire Coingas, il consulente: "Quell'app sul telefono di Staderini registrava e archiviava le chiamate"

Oltre 300 conversazioni registrate in questo modo. Lo stupore degli inquirenti: "In tanti anni mai visto un caso simile"

Oltre 300 telefonate registrate e archiviate in un telefono cellulare: quello di Sergio Staderini. E' quanto ha rivelato questa mattina in aula Marco Marcellini, il consulente che aveva incaricato dalla procura di estrapolare i dati dai dispositivi elettronici dapprima sequestrati e poi esaminati dalla Digos durante le indagini sulla vicenda Coingas. 

Entra nel vivo il processo per l'affaire che ha fatto tremare Arezzo. Nonostante si trattasse di un'udienza di tipo tecnico, le novità non sono mancate. A partire dalla rivelazione della presenza nel dispositivo dell'ex presidente di Coingas di una app installata pare appositamente per registrare le chiamate e archiviarle in automatico, in cartelline suddivise per nome del chiamante. 

Un caso particolare, talmente tanto da sorprendere gli stessi inquirenti. Il consulente in aula ha infatti affermato di non aver mai incontrato un caso simile in tanti anni di carriera. 

Le prime chiamate salvate con questo metodo risalirebbero a fine 2017, inizio 2018. Gli smartphone di nuova generazione, in effetti, hanno una funzione che permette di registrare le telefonate ma secondo il consulente Staderini aveva utilizzato un software specifico, installato proprio per permettere l'archiviazione.

Al centro dell'udienza anche i dati estrapolati da una chiavetta usb nella quale erano stati salvati dei documenti di testo che riportavano dettagli sulle consulenze  di Cocci e su quelle affidate a Olivetti Rason. Una dozzina di file in tutto, il cui ultimo salvataggio risale al 29 maggio del 2019 (l'inchiesta prese il via il mese successivo). E poi le chat testuali sulle app di messaggistica (in primis Whatsapp) trovate nel pc di Staderini e in altri dispositivi elettronici. 

La prossima udienza è in programma martedì prossimo e inizierà l'audizione dei testi del pm. Saranno chiamati a deporre l'allora dirigente della Digos e un agente che si occupò delle perquisizioni. 

La maxi inchiesta 

Per il caso Coingas sono stati rinviati a giudizio in 11 (per altri due, ovvero Sergio Staderini e Jacopo Bigiarini, le sentenze sono già arrivate con rito abbreviato). Si tratta di Alessandro Ghinelli, l'avvocato Pier Ettore Olivetti Rason, il commercialista Marco Cocci, Mara Cacioli (ex dipendente in pensione di Coingas), l'assessore Alberto Merelli, il presidente di Estra Francesco Macrì, l'avvocato Stefano Pasquini, l'amministratore di Coingas Franco Scortecci, il consigliere comunale Roberto Bardelli, il presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi e l'ex presidente Multiservizi Luca Amendola.

L'inchiesta prese le mosse nel giugno 2019 con una serie di perquisizioni disposte dalla Procura di Arezzo in seguito una segnalazione giunta da alcuni membri del collegio sindacale di Coingas. Nella segnalazione venivano evidenziate alcune "consulenze d'oro". Fu la Digos a rinvenire materiale audio scottante nel pc di Sergio Staderini (ex presidente di Coingas). Gli inquirenti si trovarono di fronte a centinaia di file ritenuti scottanti, che diedero un forte impulso alle indagini. Dalle conversazioni carpite all'insaputa di chi stava parlando hanno preso il via vari filoni d'inchiesta: oltre a quello sulle consulenze, quello che riguarda Multiservizi (che vede implicati Amendola, Bardelli e Roggi) a quello sulla nomina di Macrì a presidente di Estra. 

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