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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Piaggia di Murello

"Ciao Dragan", oggi il funerale. La Fraternità Bindi: "Le istituzioni si facciano carico di queste situazioni"

Oggi il rito funebre ortodosso, presso la chiesa di Santa Maria in Gradi, poi l'inumazione nel cimitero cittadino: ha pensato a tutto la Fraternità Federico Bindi.

La Fraternità Federico Bindi, gli amici che hanno condiviso un piccolo pezzo di vita con lui, due agenti della polizia locale che hanno seguito la drammatica vicenda e alcuni aretino: era una piccola grande famiglia quella che questo pomeriggio ha dato l'ultimo saluto a Dragan, il senzatetto morto la settimana scorsa a Campo di Marte. 

Gli accertamenti condotti dai medici legali hanno chiarito che a ucciderlo è stato un infarto. Il decesso risalirebbe alle primissime ore di lunedì 22 ottobre. Pesumibilmente le due. Ma ad accorgersi che Dragan non c'era più è stato un agente della polizia locale alle 10,30 del mattino. Lo ha visto coricato sulla grata, dove si era adagiato la sera prima insieme ad altri due senza tetto per dormire. Ha chiamato i soccorsi ma nulla ormai era possibile.

L'intervista: "Era pronto un percorso di recupero per lui"

Oggi il rito funebre ortodosso, presso la chiesa di Santa Maria in Gradi, poi l'inumazione nel cimitero cittadino: ha pensato a tutto la Fraternità Federico Bindi. "Dragan era uno dei nostri - lo ha ricordato Maria Grazia Bindi Sassi -, frequentava da circa un anno la Fraternità e per lui avevano preparato un percorso di recupero. Lui lo sapeva, ma chissà se aveva capito fino in fondo quello che pensavamo di fare. Non ci siamo riusciti, siamo arrivati tardi. Di questo siamo estremamente dispiaciuti". Poi, con la voce rotta dalla commozione, ha raccontato una telefonata speciale: "Una persona di Monte San Savino ieri mi ha chiamata, mi ha parlato di quando lui e Dragan erano ragazzi, di quando la sua vita era normale. Poi un vortice lo ha portato giù. E questo ci porta a riflettere quanto sia facile scendere in basso e di quanto sia invece difficile risalire".

Quindi un appello alle istituzioni: "Perché per queste persone è necessario fare qualcosa. Mi riferisco in particolari alle istituzioni civili  che devono farsi carico di certe situazioni: nostro malgrado si è innescata una polemica sul dormitorio. Noi rendiamo merito all'attuale assessore di averlo aperto: ma quattro mesi l'anno non sono abbastanza. Il dormitorio è necessario sempre". 

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