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Cronaca

Cherici regista, Vedovini finisseur: il prepotente ritorno di Sant'Andrea

Quattro Giostre in secca, qualche carriera davvero deludente. Un 2016 da incubo, un inizio 2017 pessimo. Sant'Andrea, il quartiere che nelle decadi tra il 1990 e il 2010 aveva dominato, mettendo in cascina 16 lance d'oro, non poteva più sopportare...

Quattro Giostre in secca, qualche carriera davvero deludente. Un 2016 da incubo, un inizio 2017 pessimo. Sant'Andrea, il quartiere che nelle decadi tra il 1990 e il 2010 aveva dominato, mettendo in cascina 16 lance d'oro, non poteva più sopportare il ruolo da comprimario. Erano i biancoverdi la lepre da rincorrere, dal 2012 - con l'avvento di Cicerchia-Scortecci a Santo Spirito - non più. E i vecchi leoni feriti, Cherici e Vedovini, hanno dato la zampata che la rabbia delle recenti sconfitte, ben incanalata dall'esperienza, ha disegnato il magico "V + V".

Un trionfo accarezzato a lungo, che i guerrieri più esperti della lizza avevano esattamente sognato così. Onore al merito di Stefano Cherici, l'uomo della svolta. Il suo 5 ha il sapore dolcissimo della rivincita. Messo sul banco degli imputati, addosso aveva la pressione maggiore, ma l'ha tradotta nel colpo da maestro che ha subito spaccato la Giostra.

Una carriera splendida, che ha incalzato gli avversari. Il crack di Santo Spirito Elia Cicerchia non è riuscito ad andare oltre il 4, vero che era senza Baby Doll (ma aveva già vinto con El Chico) e che, soprattutto, era reduce dall'infortunio di Ascoli; ma certo l'affondo di Cherici lo ha messo spalle al muro. Così come ha messo tensione a tutti gli altri: Gabriele Innocenti di Porta del Foro ha direttamente puntato al 4, confidando nel compagno Vernaccini, Filippo Fardelli ha cercato il 5, ma ha fatto un doppio autogol, 2 sul tabellone e lancia perduta. Risultato: zero e Colcitrone fuori al primo tiro.

Se Cherici è il regista, il finisseur è Enrico Vedovini, che chiude la pratica al quinto tiro. V bis e Giostra in cassaforte. Per farla saltare ci sarebbe voluta una lancia spezzata, che a volte arriva, ma mai quando si cerca. E né Gianmaria Scortecci (Colombina), né Andrea Vernaccini (Chimera) sono stati in grado di andare oltre un 4, sbattuto forte e invano. Chiusura triste per Colcitrone, con Sant'Andrea già in festa. Se Andrea Carboni aveva una possibilità su un milione di raddrizzare la storta serata (con la lancia spezzata sul 5 per andare agli spareggi), se l'è giocata, urtando l'arma prima della carriera. E da regolamento i raddoppi per una lancia sbattuta prima di correre non sono previsti, si potrebbe spezzare più facilmente.

E così Santo Spirito si lecca le ferite, Colcitrone si prepara a una lunga riflessione interna, Porta del Foro raccoglie i cocci e continuerà, in sordina, a lavorar sui giovani. Ma la Giostra riabbraccia un grande protagonista come Sant'Andrea, in concomitanza con il ritorno del capitano di venti anni fa, Mauro Dionigi. Un quartiere ripartito, per l'ennesima volta, da loro due: gli inossidabili Cherici e Vedovini.

@MattiaCialini

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