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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Sansepolcro

"I piloti lottarono con il sistema automatico", chiarita la dinamica del disastro in cui morirono Carlo Spini e Gabriella Viciani

Non fu errore umano: le indagini hanno appurato che i due piloti si attennero alle procedure di emergenza raccomandate da Boeing

I primi dubbi sembrano aver trovato una risposta. Il disastro aereo di Addis Abeba, nel quale anche due aretini - i coniugi Carlo Spini e Gabriella Viciani - hanno perso la vita, sarebbe stato causato da un problema che si è verificato al sistema anti stallo del mezzo.

Il rapporto preliminare delle indagini sul disastro aereo è stato reso noto oggi in una conferenza stampa del ministro dei Trasporti etiope Dagmawit Moges che ha spiegato come "l'aereo sia sceso in picchiata più volte prima di schiantasse al suolo poco dopo il decollo.“ Il ministro ha anche affermato che i piloti hanno "ripetutamente" eseguito le procedure di emergenza - raccomandate da Boeing - per disattivare il sistema di controllo automatico - noto come Maneuvering Characteristics Augmentation System, o MCAS -  prima del terribile schianto. Sforzi rivelatisi inutili perché non sarebbe stato possibile riprendere il controllo del velivolo. Sempre oggi, in una nota, l'amministratore delegato di Ethiopian Airlines, Tewolde GebreMariam, ha dichiarato di essere "molto orgoglioso" di come i piloti abbiano agito e delle loro elevate prestazioni professionali. Non ci sarebbe stato dunque un errore umano dietro al disastro e i piloti, morti insieme a tutti i passeggeri e a tutti i membri dell'equipaggio, non avrebber commesso nessun passo falso: si sarebbero attenuti scrupolosamente alle procedure.

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Quello del volo ET302 - precipitato dopo il decollo da Addis Abeba - è stato il secondo incidente di un aereo Boeing 737 Max in cinque mesi. Solo lo scorso ottobre, il volo Lion Air JT 610 precipitò in mare in Indonesia uccidendo tutte le 189 persone a bordo. I dati dalla scatola nera del volo etiope mostrano similitudini tra i due incidenti. In particolare, per quanto riguarda il software anti-stallo: è lì che andrà trovata la chiave di tutto.

Quella di una sorta di "lotta" tra il pilota e il sistema automatizzato dell'aereo era stata una delle prime cause ipotizzate dagli inquirenti.

Carlo e Gabriella, un cuore grande come l'Africa

Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani erano a bordo su quell'aereo che li avrebbe dovuti portare in Kenya per la prima "tappa" del loro viaggio. Da anni si dedicavano a progetti per le popolazioni dell'Africa e quel 10 marzo dovevano raggiunere il Kenya per verificare lo stato di avanzamento di due iniziative promosse dalla onlus di Bergamo, Africa Tremila, della quale Spini era presidente da circa un anno. La destinazione finale era Juba, capitale del Sud Sudan, dovre il 21 marzo avrebbero dovuto inaugurare una struttura sanitaria. 

Marito e moglie vivevano a Sansepolcro, dove lui aveva lavorato come medico presso l'ospedale. Da alcuni anni in pensione, Spini non aveva mai smesso di pensare agli altri: una vera vocazione la sua, che lo portava anche cinque volte l'anno in Africa. La moglie Gabriella era stata infermiera - sempre presso l'ospedale di Sansepolcro - e lo seguiva spesso condividendo questa passione. 

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