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Cronaca Sansepolcro

Addio castori in provincia di Arezzo? Il Governo: "Grave impatto, vanno subito rimossi"

L'animale era ricomparso in Toscana nel 2021 a 500 anni dall'estinzione. Una colonia si era stanziata lungo il corso del Tevere. Il sottosegretario all'ambiente: "Reintroduzione illegale, rischi per l'ecosistema"

I castori del Tevere vanno "rimossi". Il Governo guidato dalla presidente Giorgia Meloni si è espresso sul tema del ritorno del castoro nel Centro Italia a 500 anni dall'estinzione. Lo ha fatto per bocca del sottosegretario all'Ambiente, Claudio Barbaro, che - in commissione Ambiente alla Camera - ha detto: "serve un'azione coordinata di rimozione".

Alberi divorati dai castori

Il ritorno del castoro nel 2021

Un gruppo di ricercatori toscani, nel 2021, ha documentato il clamoroso ritorno dell'animale in Umbria e Toscana, in particolare seguendo la colonia aretina che si sta sviluppando lungo il corso del fiume Tevere. Non solo, nel comune di Sansepolcro, nei mesi seguenti è stata scoperta la prima diga della zona realizzata da questi animali. Secondo il Ministero dell'Ambiente, però, questo ritorno - accolto con entusiasmo in Valtiberina - non va bene. I castori sarebbero tornati in libertà, dopo essere fuoriusciti da aree private. Una reintroduzione innaturale secondo Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e quindi secondo il Governo. Che sposa la linea della "rimozione" e di "una strategia gestionale armonizzata e coerente, peraltro ampiamente condivisa nell'ambito della comunità scientifica, giustificata dalle capacità di spostamento e diffusione della specie e, soprattutto, dalle ricadute collettive che si avrebbero a seguito dell'insediamento della specie anche in una sola delle regioni interessate". Queste le parole - riportate dall'agenzia Dire - del sottosegretario all'Ambiente Barbaro, rispondendo a un'interrogazione che Marco Simiani, Pd, ha posto alla Camera, in commissione Ambiente.

Castori a Sansepolcro (Foto carabinieri forestali)

"Reintroduzioni illegali"

L'arrivo del castoro eurasiatico, comparso in Italia centrale, "risulta attribuibile a immissioni di natura illegale, in quanto non autorizzate dalle autorità competenti e non adeguatamente pianificate", ovvero "non riconducibile a un processo di ricolonizzazione naturale, né a progetti di re-introduzione condotti" come previsto dalle norme vigenti in materia. Ed ora il dicastero vuol correre ai ripari. Tanto da invitare e sollecitare Toscana e Umbria "a pianificare con la massima urgenza gli interventi gestionali da intraprendere". Azioni, spiega, "necessarie e urgenti, in relazione ai gravi impatti che la specie verosimilmente produrrà a un ecosistema delicato come i corsi d'acqua, nonché alle specie e agli habitat ad essi collegati, anche di interesse comunitario".

Castori a Sansepolcro: la diga e i tronchi rosicchiati

Il parere dell'Europa

Operazione da pianificare nel breve perché sulla questione - sul fronte della Comunità Europea - il rischio è che "si possa configurare una possibile infrazione riguardo gli impegni per la mancata attuazione degli interventi gestionali necessari a garantire il mantenimento dello stato di conservazione di habitat e specie di interesse".

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