Castiglion Fiorentino, incardinato il processo. E oggi il Consiglio Comunale sancirà la fine del dissesto

Dopo una serie di false partenze, prende il via (anche se con il freno a mano tirato) il processo sul dissesto del Comune di Castiglion Fiorentino. Il caso vuole che l'udienza nella quale il giudice monocratico Silverio Tafuro ha incardinato il procedimento, si sia svolta nello stesso giorno in cui, a Castiglion Fiorentino, il consiglio si comunale si riunisce (alle 16,30) per sancire la fine del dissesto.

Intanto questa mattina il giudice Tafuro, benché anche lui come Fruganti si fosse occupato del sequestro dei beni, ha dato il via al procedimento che vede sul banco degli imputati Brandi, Cesarini e i funzioanri Bennati e Rossi. Parte civile il comune di Castiglion Fiorentino.

I fatti contestati vanno dal 2009 al 2011 quando il primo cittadino era Brandi e Cesarini era assessore al bilancio. Secondo il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi – che ha coordinato l’inchiesta – il Comune di Castiglion Fiorentino avrebbe prodotto documenti falsi per accendere 5 mutui (dal valore di 400mila euro) che avrebbero alimentato la spesa corrente invece di essere utilizzati per opere pubbliche. In questo modo sarebbe stata truffata la Cassa depositi e prestiti che li aveva concessi. Secondo il Riesame però questa ipotesi è stata esclusa.

Gli imputati, assistiti dai legali Viciconte (Brandi), Renzetti (Cesarini), Melani Graverini (Bennati) e Lucibello (Rossi), sono accusati di falso ideologico (eccetto Rossi) e truffa.

L'udienza di questa mattina è stata rinviata al 5 aprile, su richiesta della pm Falcone, per prendere visione di alcuni documenti. Il procedimento vero e proprio quindi prenderà avvio nel mese di aprile e la sentenza è attesa entro l'estate.