Caso Scanzi, la documentazione Asl arriva in Procura
Una segnalazione, quella alla Procura, arrivata a seguito del clamore mediatico originatosi sui social: era stato lo stesso Scanzi a dare notizia dell'avvenuta vaccinazione al Centro Affari come "riservista" a fine giornata, dopo la sospensione temporanea di AstraZeneca che aveva fatto scattare la rinuncia alla somministrazione di più persone
L'indagine interna portata avanti dalla Asl Toscana Sud Est si è conclusa, il materiale - con la ricostruzione della vicenda che ha portato alla vaccinazione del giornalista Andrea Scanzi con il siero AstraZeneca il 19 marzo scorso - è stato inviato alla Procura di Arezzo, guidata dal dottor Roberto Rossi che nei prossimi giorni prenderà in esame la documentazione. La magistratura aretina aveva avviato un approfondimento conoscitivo dopo la segnalazione della polizia giudiziaria: non ci sono indagati, né sono ipotizzati reati. Una segnalazione, quella alla procura, arrivata a seguito del clamore mediatico originatosi sui social: era stato lo stesso Scanzi a dare notizia dell'avvenuta vaccinazione al Centro Affari come "riservista" a fine giornata, dopo la sospensione temporanea di AstraZeneca che aveva fatto scattare la rinuncia alla somministrazione di più persone.
La ricostruzione a Cartabianca
Il giornalista era più volte intervenuto - con post e dirette social - a seguito delle polemiche sollevate da chi lo aveva accusato di essere passato avanti a qualcuno. E in tv a Cartabianca aveva ripercorso l'intera vicenda, iniziata a febbraio: "Ho scritto al mio medico dicendo: 'So che non rientro in nessuna categoria, se dovessero cambiare le regole e senza rubare il posto a nessuno, chiamami. Mi chiama il 3 marzo e mi dice 'Andrea, la Asl sudest Toscana ha deciso di fare questa lista perché molte dosi non vengono usate'. Se è tutto lecito, facciamolo. Mi ha detto che avrebbe dato il mio numero di telefono al responsabile di zona: 'Potrebbero non chiamarti, devi essere ad Arezzo quando ti chiamano, non pretendere di scegliere il vaccino'. Non è successo nulla fino al 14 marzo, nessuno mi ha cercato. Poi il generale Figliuolo (commissario per l'emergenza covid, ndr) è andato in tv da Fabio Fazio dicendo che non bisogna sprecare nemmeno una dose e bisogna darla piuttosto a chiunque passi. Il 15 marzo arriva l'ordinanza di Figliuolo. A quel punto io mando un messaggio al mio medico e al responsabile della Asl, dicendo che sono disponibile e non ho paura di AstraZeneca: 'Se dovete buttare via una dose, chiamatemi perché io sono disponibile'. La Asl mi ha scritto un messaggio alle 16 di venerdì 19, dicendo 'si tenga pronto'. Alle 18 mi è arrivato il messaggio 'venga al Centro Affari di Arezzo'".
Il requisito che avrebbe fatto scattare la possibilità del vaccino, nei giorni in cui su AstraZeneca si registravano rinunce, era quello di essere figlio unico di genitori vulnerabili. "I miei genitori - aveva spiegato Scanzi a Cartabianca - si sono iscritti il 17 marzo alla lista dei soggetti estremamente vulnerabili e attendono il vaccino Moderna. Mio padre ha avuto 2 infarti, ha 5 stent, è cardiopatico, è diabetico e ha anche un glaucoma. Mia madre è malata oncologica: se dovete mandare insulti, mandateli a me".
Le polemiche
Ci sono stati vari attacchi al giornalista, nei giorni scorsi, circa l'opportunità del vaccino. Molto attivo il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi che, da membro della Vigilanza della tv pubblica, si è speso per la sospensione di Scanzi dalla Rai. E nell'ultima puntata di Cartabianca con Bianca Berlinguer, Scanzi non c'era: "Ho appreso - ha detto la conduttrice in apertura - che la Rai avrebbe investito il Comitato etico della scelta di vedere se poteva essere confermato o no nella trasmissione.Per mia responsabilità, per mia scelta, ho deciso di sospendere la sua partecipazione a questa puntata, ne ho parlato anche con lui. Ma spero di riaverlo con noi presto". A sopresa, l'ultima difesa di Scanzi arriva da Vittorio Feltri: "Mica ha ammazzato nessuno. Ha fatto un vaccino e ha fatto bene (...). A me è anche antipatico ma non possiamo difendere solo chi ci sta simpatico". Da ricordare che una settimana fa c'era stato lo scontro con un altro esponente di Italia Viva, Maria Elena Boschi, con un scambio social molto acceso. Boschi aveva lanciato accuse a Scanzi ("non poteva vaccinarsi"), che - mai tenero con i renziani (anche l'ultimo libro è dedicato a Matteo Renzi) - aveva risposto: "La mia vaccinazione? Tutto cristallino. Ci rivedremo presto in altra sede".