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Cronaca

Caso Multiservizi, dimissioni pronte per Amendola. Il legale: "Poi chiederemo di parlare con il pm"

Mentre proseguono le indagini sull'affaire Multiservizi, ecco le prime conseguenze dello scossone sul mondo politico aretino

Mentre le indagini della Procura vanno avanti e i legali stanno facendo le loro valutazioni, oggi Luca Amendola, presidente di Arezzo Multiservizi presenterà le proprie dimissioni. Le conseguenze del caso Multiservizi, per il quale sono stati raggiunti da un avviso di garanzia oltre ad Amendola anche il consigliere comunale Roberto Bardelli e il presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi, si stanno facendo sentire.

Dopo l'ultimo colloquio avuto questa mattina con il proprio avvocato, Marco Manneschi, Amendola ha preparato tutti gli "incaratamenti" digitali per inviare la "pec" con la quale rimetterà il mandato. La mail sarà spedita all'attenzione del sindaco Ghinelli.

"Il prossimo passo, sottolinea l'avvocato, sarà quello di chiedere un colloquio con il magistrato, il pm Andrea Claudiani, con l'obiettivo di chiarire la sua posizione. Per il resto sarà la magistratura a muoversi, noi attenderemo l'esito delle indagini".

Nel frattempo il consigliere Roberto Bardelli, assistito dal legale Roberto Alboni, ha depositato un ricorso al Riesame contro il sequestro eseguito dalla Digos di telefoni, computer e pennine. Tale ricorso permetterà di visionare tutte le carte della procura sulla vicenda, compresa la trascrizione integrale di tutti i file audio che - stando alle indiscrezioni - avrebbero avuto una durata di circa 50 minuti.

L'inchiesta

Le indagini sull'affaire Multiserevizi hanno preso il via da una costola dell'inchiesta Coingas. La Digos ha infatti rinvenuto all'interno del pc di Sergio Staderini sequestrato lo scorso luglio due file audio considerati di particolare interesse. Di tratta infatti della registrazione di due conversazioni alle quali era presente Staderini che avrebbe registrato di nascosto quanto veniva detto.  Nella prima conversazione -alla quale erano presenti il sindaco di Arezzo Ghinelli, Staderini, Bardelli e Roggi -  emerge il disappunto di Bardelli e Roggi per il fatto che Amendola non avesse  "onorato la promessa fatta". Quale? Quella di far ottenere 200mila euro Bardelli  in cambio di una indicazione al sindaco, da parte dello stesso Bardelli dell'Amendola quale amministratore da nominare" per Arezzo Multiservizi Srl. In pratica Amendola avrebbe spostato i conti della Multiservizi presso uno sportello di un istituto bancario della provincia di Perugia. L'afflusso di "alcuni milioni di finanza [...] avrebbe indotto la banca ad elargire la somma di 200mila euro al consigliere comunale" che aveva "impellente necessità per far fronte a gravi difficoltà delle sue attività economiche personali".

Amendola fu nominato membro del consiglio di amministrazione con decreto del sindaco firmato il 1 aprile del 2016. In seguito fu nominato amministratore unico. La sua nomina è stato poi rinnovata con decreto sindaco nel 30 aprile del 2019.4

Nella seconda registrazione emerge anche la presenza del sindaco Alessandro Ghinelli. Il primo cittadino appare "estraneo all'accordo corruttivo" (è da ritenersi che ne abbia avuto notizia nel corso di questa conversazione) ma racconta di aver ricevuto, in merito alla nomina di Amendola che è di sua competenza, indicazioni ben precise:"Ascolta a me mi hanno sempre detto nominalo perché risolvi i problemi al Breda. Gli vuoi bene al Breda? Sì e allora nomina lui".

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