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Cronaca Castiglion Fibocchi

Caso Martina, Vanneschi: "Errori giudiziari, pubblico online tutti gli atti del processo"

Uno dei due imputati per la morte della studentessa ligure caduta da un balcone a Palma de Majorca ha deciso di pubblicare online gli atti del procedimento. A partire dalle parole della super testimone

Un processo che va avanti da 10 anni tra colpi di scena, sentenze che si contraddicono e lunghe ed estenuanti attese. Un calvario giudiziario che si sta avviando alla conclusione. È quello conseguente alla morte di Martina Rossi, la studentessa ligure che perse la vita il 3 agosto del 2011 precipitando da un balcone di un hotel di Palma de Majorca. A processo sono finiti due aretini che il 26 agosto si siederanno di nuovo sul banco degli imputati per una nuova udienza in Cassazione. I due, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, sono stati condannati in appello bis a tre anni di reclusione per tentata violenza sessuale di gruppo. Ma da sempre si dichiarano innocenti. 

A pochi giorni dall'udienza uno dei due, Luca Vanneschi, ha deciso di prendere un'iniziativa insolita. Si ritiene vittima di un errore giudiziario e per sostenere la sua versione dei fatti ha creato un sito web dove ha iniziato a pubblicare gli atti del processo. Tra questi anche le trascrizioni delle testimonianze raccolte durante le indagini: parole mai pronunciate in aula ma verbalizzate durante le fasi delle indagini. A partire dai verbali degli interrogatori condotti dagli inquirenti spagnoli nei confronti dei due giovani, delle amiche di Martina, dell'unica testimone oculare, la governante dell'hotel Santa Ana, Francisca Puga, fino alle parole di 24 testi (il portiere dell'hotel che soccorse la ragazza, gli ospiti delle camere adiacenti alla 609) che nel processo di primo grado furono inseriti nella lista dalla difesa di Vanneschi ma che non furono ammessi. 

Dieci anni fa la morte di Martina

Vanneschi ha annunciato di voler pubblicare giorno dopo giorno tutto il materiale, comprese le immagini che sono finite agli atti. Come le foto scattate due ore dopo la tragedia dagli inquirenti spagnoli o quelle delle ricostruzioni fatte dai periti. Un'iniziativa personale del giovane, realizzata in autonomia, con il supportato di alcuni amici che lo avrebbero aiutato nella costruzione della pagine.

sito vanneschi processo martina rossi-2

Gli atti resi pubblici fino a ora

Attualmente sul sito (https://processomartinarossi.org) sono state pubblicate le parole della super testimone Puga raccolte dagli agenti della Squadra omicidi della polizia spagnola. La donna fu sentita in tre diverse occasioni: secondo la difesa la sua ricostruzione sarebbe ineccepibile. Puga avrebbe visto Martina gettarsi dal centro del balcone, la ragazza in sintesi non avrebbe tentato di scavalcarlo per sfuggire a qualcuno. Secondo l'accusa invece nella testimonianza ci sarebbero state delle contraddizioni. Di fatto le sue parole sono entrate nel processo attraverso gli atti, ma non è mai stata sentita direttamente. 

La vicenda giudiziaria

Nei dieci anni di processo si sono consumati tre gradi di giudizio e un appello bis. Dopo l'ultima condanna - con sentenza pronunciata dalla corte fiorentina lo scorso 28 aprile - i due aretini hanno di nuovo presentato ricorso. 

Le motivazioni della condanna in appello parlano di "unica verità processuale" emersa dal procedimento bis, "che porta a ritenere che la mattina del 3 agosto 2011, all'interno della camera 609 dell'albergo Santa Ana di Palma di Maiorca, Martina Rossi venne aggredita da entrambi gli imputati (gli aretini Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni ndr), i quali erano salati evidentemente per l'uso di hashish e la ragazza reagì con forza a questa aggressione ingaggiando, sicuramente con Albertoni, una colluttazione a seguito della quale provocò dei graffi al collo dell'imputato e riportò essa stessa delle lesioni". 

Le difese dei due ragazzi di Castiglion Fibocchi fin da subito hanno puntato sulla fragilità di Martina che, a loro avviso, quella notte avrebbe compiuto un gesto estremo. 

L'avvocato di Vanneschi, Stefano Buricchi, ha presentato un ricorso di 300 pagine, nelle quali parla di "errori in ogni pagina della motivazione". Adesso è lo stesso Vanneschi a uscire allo scoperto, rendendo pubblici quegli atti che - a suo avviso - farebbero emergere questi errori. 

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