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Cronaca

Caso Martina Rossi, estinto il reato di false dichiarazioni

I due amici dei condannati per l'accusa erano colpevoli di aver rilasciato false dichiarazioni in sede di indagini

Si sono ritrovati in aula di fronte ai genitori di Martina Rossi e hanno pronunciato parole di partecipazione al dolore della famiglia distrutta dalla tragica scomparsa della giovane studentessa avvenuta a Palma di Maiorca il 3 agosto del 2011. Due ragazzi della comitiva di Castiglion Fibocchi che si trovavano nella stanza accanto a quella di Vanneschi ed Albertoni (condannati a 3 anni per la morte di Martina Rossi avvenuta mentre fuggiva da un tentativo di stupro) erano infatti accusati di false dichiarazioni rilasciate nel corso delle indagini. Nella giornata di ieri sono comparsi di fronte al giudice monocratico Marco Canepa al tribunale di Genova per questo filone secondario. Al termine dell'udienza il reato è stato dichiarato estinto anche in virtù dei lavori di pubblica utilità svolti dai due con 250 ore di volontariato e il versamento dei contributi a cause sociali. Il passaggio più importante dell'udienza si è avuto quando i due hanno preso parola pronunciando parole di vicinanza al dolore dei genitori di Martina Bruno Rossi e Franca Murialdo. Non un proprio passaggio formale di scuse e nemmeno contatti stretti, ma lo stesso papà Bruno parlando in aula ha apprezzato il passo avanti fatto dai due.

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