rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Caso Guerrina, la teste: "Innamorata e non corrisposta da Gratien, si augurava lo allontanassero"

Le confidò per due volte di essere innamorata del parroco e di soffrire perché il suo sentimento non era corrisposto. A raccontarlo in un'aula di tribunale gremita è stata questa mattina la catechista di Ca' Raffaello: protagonista della...

Le confidò per due volte di essere innamorata del parroco e di soffrire perché il suo sentimento non era corrisposto. A raccontarlo in un'aula di tribunale gremita è stata questa mattina la catechista di Ca' Raffaello: protagonista della narrazione è Guerrina Piscaglia, la mamma 52enne scomparsa il primo maggio del 2014. Di fronte alla testimone sedeva Padre Gratien Alabi, unico imputato nel processo per la scomparsa della casalinga, sul quale pendono accuse pesantissime: omicidio volontario e distruzione di cadavere. Proprio del religioso Guerrina si dichiarò innamorata: "Diceva di soffrire tanto, di aver perso il sonno - ha raccontato Giuseppina Mazzoni -. Le feci notare che lui era un sacerdote e non poteva avere relazioni e lei mi rispose che si sarebbe potuto spretare. Poi concluse dicendo: almeno lo allontanassero". Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, questa una delle speranze di Guerrina che si vedeva rifiutata.

La deposizione di Giuseppina Mazzoni è stata uno dei momenti più tesi della nuova udienza che si è tenuta oggi in Corte d'Assise. Una deposizione che ha portato a schermaglie tra pubblico ministero (Marco Dioni) e avvocato difensore (Riziero Angeletti), e che ha aggiunto qualche tassello in più alla ricostruzione della vicenda. La catechista raccontò tutto quanto confidato da Guerrina prima al parroco poi a Monsignor Dallara, vicario del vescovo. Si aspettava un allontamento del religioso: "Ma non l'ho suggerito: non ero io che potevo dire quali provvedimenti si dovevano prendere".

I difensori hanno poi avanzato la richiesta del sequestro e di nuove perizie sui cellulari della catechista e del marito: in particolare gli avvocati difensori vorrebbero risposte dai periti sulla possibilità di modificare i messaggi ricevuti dagli apparecchi telefonici. Alla catechista infatti giunse un messaggio dal telefono di Guerrina, il 10 maggio, nel quale la si accusava di "Aver parlato male di un uomo di Dio". Il messaggio originale però, arrivato sul telefono del marito della testimone, sarebbe scomparso e per questo la difesa ha chiesto le perizie.

Padre Graziano ha ascoltato per due ore la deposizione, a poca distanza dalla donna. E' arrivato da Roma, dove si trova agli arresti domiciliari presso il convento dei Premostratensi, con un'ora di ritardo rispetto all'inizio dell'udienza. Il giudice Silverio Tafuro ha sottolineato questo ritardo e ha chiesto di organizzarsi meglio per le prossime udienze. Abito grigio, camicia bianca, all'arrivo alla Vela il religioso ha scambiato qualche parola con i giornalisti e riferendosi all'insolito metodo con il quale è arrivato ad Arezzo (niente braccialetto elettronico e nessun agente di polizia penitenziaria a scortarlo, ma solo l'avvocato Francesco Zacheo che si è fatto suo garante) ha detto: "Sto bene" e ha aggiunto "non scappo".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Guerrina, la teste: "Innamorata e non corrisposta da Gratien, si augurava lo allontanassero"

ArezzoNotizie è in caricamento