Tornerà ad Arezzo, senza braccialetto e senza agenti penitenziari. Padre Gratien Alabi, unico imputato nel processo per la scomparsa di Guerrina Piscaglia, sarà semplicemente accompagnato dal suo legale Francesco Zacheo, che per un giorno si farà "garante" per lui. Oggi alla Vela si celebrerà una nuova udienza. Dopo l'assenza dello scorso 5 febbraio - a pochi giorni di distanza dal trasferimento del religioso a Roma, dove è agli arresti domiciliari - padre Gratien tornerà in aula per una udienza che si preannuncia particolarmente delicata.

Di fronte alla Corte d'Assise continueranno a sfilare i testi della lista stilata dal Pm Marco Dioni. L'inizio dovrebbe essere riservato all'ascolto di Silvano Piscaglia, zio di Guerrina. L'uomo fu tra i primi a dubitare della fuga. Poi due donne, considerate testimoni chiave: si tratta di un'amica di Gratien, residente a San Gianni, che il giorno della scomparsa di Guerrina trascorse molto tempo al telefono con il religioso; e della catechista alla quale la mamma 50enne scomparsa confidò i suoi sentimenti per Gratien, la stessa che pochi giorni dopo (il 10 maggio) ricevette - dal telefono di Guerrina - il messaggino considerato di depistaggio, ma attribuito al religioso. Si tratta dell'sms nel quale viene accusata di aver detto bugie che avrebbero messo in dubbio la condotta di Gratien.

Altri testi saranno il marito della catechista, un parroco al quale la donna raccontò dell'sms, e due marescialli dei carabinieri.