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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Processo Coingas, i dubbi dei revisori. "Il collegio non riusciva a controllare quei contratti"

Le consulenze lievitate da 295mila a 443mila euro e la relazione del Collegio in cui non viene espresso il parere: lunga udienza in tribunale

La prima segnalazione alla Digos fu inviata nell'aprile del 2019. Fu allora che i dubbi del collegio dei revisori di Coingas iniziarono a predere forma e arrivarono, scritti nero su bianco, agli inquirenti. Le perplessità espresse in quei giorni sono state ripercorse ieri al tribunale di Arezzo, con una lunga udienza nella quale sono ascoltati altri testi chiave della procura: l'ex presidente del collegio Giovanni Minetti e i due sindaci revisori Fabiola Polverini e Giuliano Faralli. 

E' emerso, in tutta la sua complessità, il quadro delineato già durante le indagini. Ovvero che il collegio, che fino al 2018 era riuscito a svolgere con tranquillità il proprio lavoro, da quell'anno ha iniziato a incontrare scogli difficili da superare. Tanto che lo stesso Minetti, incalzato dal Procuratore Roberto Rossi ha affermato: "Dal giugno del 2018 il collegio non è riuscito a controllare: chiedevamo copie dei contratti di consulenza, ma non ci venivano fornite".

Che ci fossero anomalie nella gestione delle consulenze era apparso chiaro al collegio, ma la conferma arrivò a fine anno, con l'assemblea del 12 dicembre 2018. Il conto delle consulenze ammontava già a 295 mila euro. E nei mesi successivi la situazione precipitò: "La cifra cambiò - ha proseguito Minetti - fino ad arrivare a toccare quota 443 mila euro". L'anomalia però non si sarebbe annidata solo sulle cifre, ma anche sulla mancata consegna ai revisori dei contratti stipulati con il commercialista Marco Cocci e con il legale Pier Ettore Rason e su quegli incarichi ripetitivi che presentavano sempre la stessa cifra (39mila euro), proprio sotto la soglia necessaria all'incarico diretto. Uno scenario questo, già sottolienato dalla ex dirigente della Digos, Claudia Famà, nella sua audizione. 

Alla fine la documentazione, accompagnata anche da un parere legale siglato dall'avvocato Stefano Pasquini, fu fornita ai revisori quando Scortecci subentrò a Staderini. Ma la relazione dei revisori, siglata il 29 giugno del 2019, scrissero come ha spiegato in aula Minetti che "Non avevamo gli elementi per esprimere un giudizio e abbiamo quindi deciso di non esprimere un parere e chiesto intervento di un professionista terzo che valutasse la congruità delle consulenze”.

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