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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza povertà, oltre 2mila persone si sono rivolte a Caritas: maggioranza di italiani, quarantenni e con figli

"In linea con gli anni passati, sono molti i dati registrati che confermano una graduale crescita di una povertà strutturale e non relativa. - sostiene Debora Sacchetti, responsabile dell’Osservatorio diocesano – Per ogni singola persona notiamo un crescente accumulo di problematiche"

Sono in maggioranza italiani, sposati e quarantenni. Spesso hanno figli minori. Sono loro la fascia più rappresentativa di chi si rivolge alla Caritas di Arezzo. E' quanto emerge dal Rapporto "Incastrati", elaborato dalla Caritas dioceana aretina e dell'Associazione Sichem e diffuso in occasione della trentesima giornata mondiale della lotta alla povertà, indetta dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1992.

"E’ un Rapporto ricco di dati e di riflessioni sui vari fenomeni di povertà che quotidianamente incontriamo nei nostri servizi - commenta don Giuliano Francioli direttore della Caritas diocesana e presidente dell’Associazione Sichem - Il mio grazie va a tutti gli operatori e ai volontari che, con il loro servizio, cercano di contrastare le varie forme di povertà e di promuovere i diritti e la dignità delle persone più svantaggiate".   

Il Rapporto “Incastrati” evoca in copertina un uomo bloccato in una bottiglia trasparente dalla quale non può uscire ma dove egli può sopravvivere nelle ristrettezze perché dalla fessura entra ossigeno. La trasparenza permette poi di vedere lontano e di continuare a sperare in un cambiamento.

"L’immagine messa in copertina rappresenta il sentimento delle 2112 persone/famiglie censite nel 2021. Nonostante il perdurare della pandemia da Covid-19, c’è stato un desiderio generalizzato di migliorare la propria vita ma, realisticamente, molti concittadini sono rimasti incastrati nelle difficoltà e nelle proprie problematiche quotidiane – afferma Andrea Dalla Verde, responsabile dello sviluppo del sistema Caritas e direttore dell’Associazione Sichem –. Non è semplice per noi continuare ad affrontare ogni tipo di emergenza e riuscire a dare sempre risposte promozionali e non assistenziali. Abbiamo bisogno di essere sostenuti nel rafforzare, anche a livello culturale, l’idea di una società inclusiva, giusta e coesa, nella quale anche le povertà educative e i disagi dei più giovani possano essere affrontati da adulti responsabili che hanno a cuore il bene comune”.

“In linea con gli anni passati, sono molti i dati registrati che confermano una graduale crescita di una povertà strutturale e non relativa. - sostiene Debora Sacchetti, responsabile dell’Osservatorio diocesano – Per ogni singola persona notiamo un crescente accumulo di problematiche e spesso una forte contrazione della qualità della vita che può portare all’emarginazione e alla disperazione”

Nel 2021 sono state 2.112 le persone e famiglie registrate presso i servizi della Caritas. Un dato inferiore rispetto all'anno precedente, "ma che conferma la presenza nell’aretino di una povertà ormai strutturale" si legge nel rapporto. Perché rispetto al periodo pre pandemia, le registrazioni risultano comunque superiori.

Più numerosi gli italiani

L'incidente delle persone di nazionalità italiana, seppur in calo resta sempre predominante. Sono stati in 738 a bussare alle porte della Caritas, ovvero il 37,1 per cento. Gli altri paesi di proveninza sono il Marocco 12,6%; Romania con il 9,1%; Albania 7,0%; Bangladesh 5,0%.

"E’ palese - spiegano gli autori del rapporto, con grafici e tabelle - come la precarietà e la povertà relativa abbiano fortemente riguardato gli italiani negli ultimi anni, toccando tutte le fasce di età e tutte le categorie sociali. Di conseguenza, il calo numerico della presenza aggregata straniera può significare una maggiore autonomia
raggiunta da alcuni o anche una minore presenza numerica di residenti stranieri".

In particolare oltre la metà delle richieste ( il 52,5 per cento) sarebbero arrivate da donne, in lieve aumento rispetto agli anni precedenti.

Le fasce d'età e stato civile

Per quanto riguarda l'età, la percentuale maggiore rappresenta la fascia tra i 40 e i 49 anni con il 25,7%; seguono i 30-39 con il 23,5%; 50-59 con il 21,0%; 20-29 con il 10,4%. Le fasce appartenenti a 60+ rappresentano il 17,6%. Il restante 1,8% è rappresentato da giovani sotto i 20 anni.
La maggior pare di loro, ovvero il 48,1 per cento, risulta coniugato.  E' celib o nubile il 30,2%, divorziato o separato 5,9%,  vedovo/a 5,2%; non dichiarato 0,3%.

La presenza di minori

Tanti i minori che, di riflesso, hanno beneficiato dei servizi della Caritas. Il 37,9% delle persone registrate, si legge nel rapporto, ha dichiarato di avere figli minori conviventi nel proprio nucleo familiare. "Possiamo dire che insieme alle 2.112 persone nominalmente registrate convivono sotto lo stesso tetto ben 1.487 figli minorenni che, tramite i propri genitori, hanno beneficiato indirettamente di uno o più servizi della Caritas diocesana aretina". A questi si aggiungono i figli maggiorenni: il numero totale supera le duemila unità. 

La maggior parte delle persone (60,7 per cento) vivono in affitto, il 9,1 per cento vive in alloggi di edilizia popolare il 2,9 usufruiscono dei luoghi di accoglienza e del dormitorio. Ma non mancano altre tipologie: baracche, auto, camper, tende rappresentano il 7,9 per cento delle soluzioni abitative. 

Disoccupazione e problematiche registrate

Gli utenti che si sono rivolti alla Caritas nella maggioranza dei casi, ovvero il 62,5 per cento, ha dichiarato di essere disoccupato/inoccupato. Il 19,7% occupato, il 6,8% pensionato; il rimanente 11% ha dichiarato altre condizioni occupazionali (inabile totale o parziale, invalido, non autorizzato al lavoro…).La prima problematica rappresentata è quella legata a povertà e problemi economici con il 54,9%, seguita dai problemi di occupazione p lavoro con il 16,3%; poi le problematiche abitative con il 7,2%; problemi familiari 6,6%; problemi di salute 5,9%.
Il Centro di Ascolto diocesano ha registrato 647 persone/famiglie (39,4% italiani e 60,6% stranieri).
Le Mense diurna e serale hanno erogato 23.304 pasti e registrato 179 persone.
Il Magazzino alimentare ha registrato e donato circa 48.000 Kg tra prodotti freschi, caldi e a lunga conservazione.
Casa San Vincenzo ha accolto 45 persone.
Casa Santa Luisa ha accolto 12 nuclei familiari.
La Dimora San Donato ha accolto 73 persone nel periodo dell’emergenza freddo.
Il Servizio Immigrazione ha accolto 44 richiedenti asilo.
 

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