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Otto, Kira e gli altri cani accalappiati tornano a casa? La Asl: "Solo se in sicurezza, valutiamo caso per caso"

L'Azienda sanitaria: "Per gli animali catturati nel periodo tra il 27 giugno e il 13 agosto sarà comunque necessario un periodo di osservazione di 6 mesi. Le richieste saranno, su richiesta del Comune, prese in considerazione singolarmente dal Servizio Veterinario"

Possibilità dei "domiciliari", anziché la reclusione in canile, per gli animali accalappiati perché trovati liberi e senza padrone durante il periodo di validità dell'ordinanza Lyssavirus nel comune di Arezzo. La Asl Toscana Sud Est dice "sì" - con una valutazione caso per caso - all'eventualità di scontare la rimanente quarantena a casa, anche se con le opportune precauzioni, per i cani finora chiusi nella struttura municipale di via della Cella. Ce ne sono 7 in queste condizioni, tra cui Kira e Otto, i cui prorietari si erano pubblicamente sfogati per la misura adottata. L'ordinanza 143 del sindaco di Arezzo è stata revocata, prima della naturale conclusione, perché, fatti due conti, avrebbe dovuto avere validità fino al 12 e non fino al 27 agosto. "Sulla base delle indicazioni dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie devono essere infatti conteggiati i giorni non da quello del referto che ha fatto seguito alla morte ma da quello del ricovero del gatto affetto da Lyssavirus. Su questa base l'ultimo giorno utile per l'esposizione al virus per il piccolo felino, poi risultato positivo, è stato il 13 giugno", precisa infatti l'azienda sanitaria. Che apre le porte al trasferimento ai domiciliari, ma solo in caso di condizioni di sicurezza.

Le regole, fatta questa precisazione, comunque rimangano. Per i cani catturati nel periodo tra il 27 giugno e il 13 agosto - dice la Asl - sarà comunque necessario un periodo di osservazione di 6 mesi. Le richieste che perverranno al sindaco di completare il periodo di osservazione veterinaria  presso le abitazioni dei proprietari anziché nel canile, saranno, su richiesta del Comune, prese in considerazione singolarmente dal Servizio Veterinario della Asl in modo da accertare se ricorrano le condizioni di sicurezza per il cane, per gli altri animali eventualmente conviventi e per i proprietari stessi. Valutando anche il periodo nel quale i cani sono stati vaganti e quindi non sottoposti a controllo da parte dei proprietari. E infine  le motivazioni per cui si sono potuti allontanare in modo da stabilire che le stesse non si possano ripetere.

Continua il monitoraggio dei pipistrelli

Attualmente sono in corso ulteriori accertamenti sulle popolazioni di chirotteri (pipistrelli) che potrebbero aver veicolato il particolare Lyssavirus che portò, lo scorso giugno, alla morte di un gatto. I controlli sono estesi agli esemplari presenti nel territorio del comune di Arezzo ed effettuati dal Centro di Referenza dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie per una valutazione epidemiologica del caso.

"L'Asl Tse - chiude una nota - raccomanda quindi a tutti i proprietari di cani e gatti un'attenta conduzione dei propri animali in modo da evitare eventuali fughe, nonché la pronta segnalazione al proprio Veterinario dell'insorgere di qualsiasi sintomo che possa far sospettare l'inizio della malattia quali cambiamento d'indole, tendenza a mordere, manifestazioni di paralisi e impossibilità alla deglutizione. Il Servizio Veterinario della ASL continuerà la stretta sorveglianza Veterinaria dei cani morsicatori, dei cani accalappiati perché vaganti nel periodo compreso tra il 27 Giugno e il 13 Agosto, dei gatti di colonia del comunque di Arezzo differenziata in base alla valutazione del rischio correlata alla localizzazione della colonia e di tutti gli animali che saranno comunque segnalati come sospetti".

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