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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Calciatore morì nello schianto in auto, condannato per omicidio stradale l'uomo al volante della Porsche

Il 54enne che secondo la procura eseguì una "manovra turbativa", ovvero un doppio sorpasso, prima di rientrare nella propria corsia, è stato condannato a due anni e sei mesi

C'è un responsabile, secondo il tribunale di Arezzo, per la morte di Gianmarco Brandini, il 21enne che perse la vita il 21 maggio del 2021 in un terribile incidente stradale. Il gup Claudio Lara ha condannato per omicidio stradale a 2 anni e 6 mesi di reclusione il 54enne che era al volante della Porsche 992 che quel drammatico giorno transitava lungo la strada provinciale 5 della Penna. 

La sentenza è stata letta nel primo pomeriggio di ieri, tra le lacrime di commozione del babbo e della mamma del giovane che fin dall'inizio hanno chiesto che venisse fatta chiarezza sull'incidente.  "Purtroppo Gianmarco non c'è più - spiega l'avvocato di parte civile, Alessandro Calussi - ma con questa sentenza i genitori sentono di aver avuto giustizia e di aver fatto tutto il possibile per mantenere un ricordo del loro ragazzo senza che siano rimaste ombre a scalfirlo". 

Il giudice per l'udienza preliminare ha accolto in pieno la richiesta dalla pm Chiara Pistolesi, che aveva chiesto proprio quella condanna. 

L'incidente e quel sorpasso finito nel mirino degli inquirenti

Era una sera di fine maggio quando lungo la strada provinciale della Penna, nel comune di Terranuova Bracciolini, avvenne il terribile schianto. L'auto del ragazzo (una Mazda), finì di traverso sulla carreggiata e fu travolta in pieno da una Ford. Poi sopraggiunse una terza auto che colpì le prime due.  

In un secondo momento, in seguito agli accertamenti svolti dai Carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno, emerse anche la presenza di una Porsche su quel tratto di strada, che aveva appena concluso un doppio sorpasso.

Dopo la carambola, nel violento impatto, Gianmarco Brandini riportò lesioni gravissime e a nulla valsero i tentativi di salvarlo. 

La tesi della procura

Il gup con la sua sentenza ha accolto la tesi della procura. Ad illustrarla in aula era stato chiamato anche un consulente, che ha affermato che velocità, gomme usurate e sorpasso azzardato della Porsche "se si fossero verificate isolatamente, non avrebbero potuto portare alla tragedia". Ma quella sera tutto sarebbe andato storto. Il giovane era alla guida di una Mazda 2: aveva le gomme consumate e stava percorrendo quella strada - ha scritto il perito - a 90 chilometri orari (il limite era di 50). A un certo punto, sempre secondo la ricostruzione della procura, si sarebbe trovato di fronte una Porsche appena rientrata da un doppio sorprasso, che viaggiava ad una velocità di 110 chilometri orari". La Porsche di fatto sarebbe riuscita a rientrare nella propria carreggiata in tempo, ma il 21enne per schivarla avrebbe sterzato e si sarebbe scontrato con la vettura che seguiva, una Ford Puma. Una manovra, quella dell'imputato, definita dal perito "turbativa". 

La sentenza

Il giudice ha disposto per il 54enne, che difeso dall'avvocato Martina Ircani aveva optato per il rito abbreviato, anche alla revoca della patente e lo ha condannato al pagamento di una provvisionale in favore delle parti civili pari a 30mila euro per il padre e 20 mila per la sorella di Gianmarco, oltre che al pagamento delle spese legali. 

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