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Cronaca

Bottiglie da discount vendute per Bordeaux da 80 euro: la coppia della truffa del vino colpisce anche ad Arezzo

Bottiglie francesi da supermercato spacciate per pregiato rosso di Bordeaux. La coppia delle truffe del vino colpisce anche ad Arezzo, dopo aver bersagliato numerose località del Centro-Nord. E a lanciare l’allarme è la vittima, Luca Fabianelli...

Bottiglie francesi da supermercato spacciate per pregiato rosso di Bordeaux. La coppia delle truffe del vino colpisce anche ad Arezzo, dopo aver bersagliato numerose località del Centro-Nord. E a lanciare l’allarme è la vittima, Luca Fabianelli, titolare dell’Antica Fonte: “Farò denuncia ovviamente, ma ci tenevo a raccontare l’episodio perché altri ristoratori di Arezzo non cadano nel raggiro. Hanno preso di mira questa zona e potrebbero tornare a colpire”.

Circostanza, peraltro, nemmeno remota. Ogni volta che la coppia – un uomo e una donna – entra in azione in una città, riesce a bersagliare più locali nell’arco di poche ore. Fondamentale è il passaparola, affinché le potenziali vittime si mettano in guardia, possano fare qualche verifica dopo un approccio sospetto e magari smascherare i furfanti.

Pare che i due siano davvero bravi e credibili, vista la scia di denunce di episodi simili tra Torino, Fano, Lucca e molte altre città. Il copione è consolidato, pertanto gli inquirenti suppongono che gli autori siano sempre gli stessi. Variano soltanto pochi dettagli della storia, che Luca dell'Antica Fonte racconta così.

Due giorni fa si è presentata da noi una signora distinta, sulla cinquantina, chiedendo un tavolo per 10 per festeggiare il suocero. Una grande riunione familiare, forse l'ultima per l'anziano signore da tempo ammalato. La donna ci teneva che a tavola ci fosse un vino di pregio, un rosso di uno Château di Bordeaux particolarmente amato dal suocero. Un vino che però non è facilmente reperibile. La donna ha detto di avere il numero di un fornitore, che però non glielo voleva concedere, perché impossibilitato a vendere a privati. Così la donna ha chiesto a me il piacere di contattarlo e per far comprare le bottiglie al mio ristorante. Nelle ore successive, la donna ha iniziato a chiamarmi più volte per accertarsi che mi fossi messo in contatto con il rappresentante di cui mi aveva lasciato un numero cellulare. Così, per non essere scortese, l'ho chiamato. Mi ha risposto un signore, dicendo che conosceva la donna, che l'aveva sentita per telefono e che era stata particolarmente maleducata, visto che pretendeva una cassa di questo vino. Lui però non gliela avrebbe venduta, perché poteva piazzarla soltanto a chi aveva un'attività Horeca. E così gli ho detto che l'avrei acquistato io, attraverso il mio ristorante, per poi servirlo durante la cena. C'è stato anche un tira e molla sulla consegna, l'uomo è parso davvero convincente. Pur di fare un favore a questa signora, però, me lo sono fatto consegnare nel più breve tempo possibile al ristorante. Il rappresentante mi ha lasciato due cartoni da 3 bottiglie, pagate 80 euro l'una: 480 euro in totale. Mi aveva garantito che si poteva vendere a 150 euro l'una e che addirittura in alcuni ristoranti era in carta a 240 euro. Non c'ero al momento della consegna, ho lasciato una busta con i contanti e non ho visto il rappresentante. Ma quando sono tornato ho visto il vino, tutt'altro che di pregio. Era un Moulin de Roquette 2015, in vendita anche nei discount a 4 euro a bottiglia. Ovviamente, quando ho cercato di ricontattare la signora e il rappresentante, i loro cellulari erano staccati. E nessuno si è poi presentato per la fantomatica cena da 10. Farò presto denuncia in questura dell'accaduto. E mi auguro che nessun altro collega cada in questa trappola.

@MattiaCialini

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