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Cronaca

Botte e cocaina alla figlia 14enne, Tribunale dice no alla perizia psichiatrica sulla giovanissima

Rigettata la richiesta dell'avvocato della madre.

Il processo si è aperto ed è stato subito rinviato al 17 di settembre. In quella data il tribunale di Arezzo tornerà a rievocare la vicenda che vede una mamma 45enne sul banco degli imputati con l'accusa di maltrattamenti e spaccio di droga: entrambi i reati si sarebbero consumati, stando a quanto sostiene la pubblica accusa, ai danni della figlia 14enne. 

Ieri si è celebrata una udienza lampo di fronte al collegio presieduto dal giudice Gianni Fruganti. La legale della donna, l'avvocato Ingrid Bonivari, ha inoltrato la richiesta di una perizia sulla capacità della ragazzina. Richiesta rigettata dalla corte: la giovanissima era già stata sentita in incidente probatorio, durante le fasi dell'udienza preliminare, ed è stato proprio in quella sede che il racconto è stato cristallizzato assumendo così il valore di prova. 

La vicenda

Una vicenda delicata e complessa quella trattata nelle aule del Tribunale di Arezzo, che ha al suo centro il complicato rapporto madre e figlia. Tutto venne a galla il primo luglio del 2018 quando la ragazzina finì in ospedale in seguito a delle percosse. Fu proprio in ospedale che la 14enne ha trovato il coraggio di raccontare la sua verità, dalle botte all'utilizzo di droga ceduta proprio dalla madre e di chiedere aiuto.

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