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Barboncina sbranata da cani da guardia. La denuncia: "Episodi inammissibili"

Cane ucciso da un altro di taglia maggiore: la condanna e l’appello dell’assessore Giovanna Carlettini

A causarne la morte sarebbero state le ferite riportate durante l’aggressione subita all’interno del giardino dell’abitazione dei proprietari. Fifì, barboncina nana di appena un anno, nonostante la corsa disperata dal veterinario non è riuscita a salvarsi. La triste vicenda è quella ripercorsa sulle colonne de La Nazione di Arezzo per voce dei padroni della bestiolina i quali hanno assistito impotenti alla terribile scena. Secondo quanto riportato, la cucciola sarebbe stata aggredita da tre cani da guardia di proprietà di un vicino di casa lasciati liberi.

Sulla vicenda è intervenuta anche l’assessora comunale di Arezzo, Giovanna Carlettini. “Abbiamo deciso grazie alla disponibilità e all’impegno della polizia municipale di incrementare i controlli all’interno di tutte le aree verdi della città anche con una specifica attività mirata a prevenire e reprimere certi comportamenti dei proprietari di cani: questi ultimi non possono essere lasciati senza guinzaglio. Ma sia chiaro che il rispetto o meno delle vigenti normative è una questione che attiene gli uomini e non certo gli animali. È altrettanto evidente che i vigili non sono uno per ogni abitante e che siano sempre e ovunque, pronti a fronteggiare comportamenti deprecabili, come far vagare indisturbati in campagna cani a ridosso delle abitazioni altrui. Dunque è inevitabile, oltre alla solidarietà per la sofferenza causata dalla perdita del cagnolino, che lanci un appello accorato affinché la detenzione di un cane sia sempre accompagnata da senso di responsabilità. Adottare o acquistare un animale è un gesto molto bello ma anche un impegno. Non è ammissibile un fatto come la morte di un barboncino per opera di una cane da guardia, causata dalla negligenza del padrone”.

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