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Banda del buco, colpo a Banca Etruria sfumato per un soffio: ladri dai sotterranei di Arezzo a un passo dal caveau

Il colpo era stato pianificato nei più piccoli dettagli. I ladri, autentici professionisti, avevano studiato le "viscere" di Arezzo minuziosamente e avevano scoperto che c'erano dei cunicoli - dove defluisce il fiume Castro - che portavano proprio...

Il colpo era stato pianificato nei più piccoli dettagli. I ladri, autentici professionisti, avevano studiato le "viscere" di Arezzo minuziosamente e avevano scoperto che c'erano dei cunicoli - dove defluisce il fiume Castro - che portavano proprio sotto a un palazzo speciale: quello che ospita la sede storica di Banca Etruria. Una sede grande, in un edificio di pregio, che all'interno ha tanti uffici, tanti sportelli, ma soprattutto un capiente caveau. Così si sono messi all'opera, studiando il piano dei piani: approfittare dei cunicoli per arrivare fin sotto all'area nella quale è custodito il "tesoro" della sede, poi scavare fino ad arrivare al pavimento di una zona a ridosso, dove durante l'ora di apertura della banca si potrebbero trovare i clienti. Una volta aperto il varco, avrebbero avuto la strada spianata. Ma su quella strada hanno dipendenti attenti e la Squadra mobile della Polizia di Stato, diretta da Giovanni Schettino, che ha sventato il colpo sul nascere.

Quella di ieri è stata una giornata movimentata per il centro storico aretino. Dalla tarda mattinata - momento in cui l'allarme dell'istituto di credito ha mostrato una serie di anomalie e nel quale è stato svolto un controllo interno che ha mostrato la "falla" nel pavimento - agenti della mobile e della scientifica, coadiuvati dai vigili del fuoco del Saf, hanno presidiato l'interno dell'edificio. La scoperta del "buco" nei pressi del caveau ha lasciato sbigottiti. Per realizzarlo probabilmente i ladri hanno impiegato giorni, settimane. Quasi sicuramente hanno approfittato dei tre giorni delle festività pasquali, nei quali la banca era chiusa, per scavare l'ultimo tratto senza che i rumori attirassero l'attenzione dei dipendenti. E forse erano pronti a colpire nel giro di pochissimo tempo. Le ipotesi sono varie. Probabilmente avrebbero approfittato del ponte del 25 aprile per tentare di agire indisturbati. O forse avrebbero messo a segno il colpo a breve, oggi stesso, intrufolandosi in orario di apertura al pubblico e mettendo a segno una rapina. Un'ipotesi quest'ultima da film, ma non da escludere.

Invece sono stati beffati. E dietro di loro probabilmente hanno lascito tracce: la polizia scientifica sta lavorando su quanto trovato nei pressi del foro.

I vigili del fuoco per ore hanno perlustrato le cavità sotterranee calandosi dal foro (dal diametro a misura d'uomo) e aiutando così gli inquirenti a ricostruire il percorso intrapreso dai ladri. I cunicoli si allontanano centinaia di metri dalla sede della banca: arrivano fino in via Ristoro, in località La Parata. Un tragitto che i banditi avrebbero dovuto imboccare all'andata e forse anche al ritorno, calando il bottino nelle viscere di Arezzo.

Il colpo del secolo sfumato per un soffio.

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