"Le banche non chiudono ma ai dipendenti servono le mascherine"
L'appello della Cgil: "Vengono segnalati comportamenti difformi tra gruppi bancari e assicurativi; diversi sia in merito, alla concessione del telelavoro, dei congedi e delle norme di protezione -spesso introvabili- che mettono a rischio l'incolumità dei lavoratori e dei cittadini"
Nota del sindacato Cgil sulle banche.
Il comma 4 del Dpcm dell 11 marzo sul contenimento del Coronavirus, garantisce in quanto ritenuti beni essenziali, il funzionamento ( ra gli altri) di sportelli bancari e assicurativi.
Lo stesso decreto sottolinea questa possibilità solo nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza richiamate nei Dpcm dei giorni scorsi.
Data questa premessa, Cgil spiega:
Vengono segnalati comportamenti difformi tra gruppi bancari e assicurativi; diversi sia in merito, alla concessione del telelavoro, dei congedi e delle norme di protezione -spesso introvabili- che mettono a rischio l'incolumità dei lavoratori e dei cittadini. Nel ribadire che operatori senza elementi di protezione individuale operano in violazione dei suddetti Dpcm e che pertanto i responsabili di questa organizzazione del lavoro sono passibili di denuncia penale, sarebbe utile, come richiamato dal comunicato delle segreterie nazionali, che i servizi fossero garantiti solo con piccoli presidi a rotazione, interrompendo ogni attività commerciale che appare ridicola e insensata e che i cittadini rimanessero a casa. In ogni caso il sindacato si riserva di agire con ogni azione di tutela individuale. Sarebbe davvero utile, un soprassalto di intelligenza in queste ore.