Operai assunti "al nero" e normative di sicurezza ignorate: chiuse due aziende agricole

Multe da 40mila euro, sospensione dell’attività imprenditoriale e, in corso di valutazione, espulsione dal territorio nazionale. Sono questi i provvedimenti che i carabinieri della stazione di Badia al Pino hanno preso nei confronti di due imprenditori agricoli accusati di varie violazioni a seguito di controlli effettuati insieme al personale dell’ispettorato del lavoro. Due diverse attività quelle che hanno visto il coinvolgimento diretto dei militari civitellini.

La ricostruzione dei fatti

Nel primo caso, secondo quanto appurato, il titolare di un’azienda agricola, cittadino non italiano, si sarebbe reso responsabile di molteplici violazioni tra cui: non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria due lavoratori, non aver formato nessun dipendente in materia di sicurezza, non aver munito gli operai di dispositivi di protezione individuale e, non ultimo, aver impiegato due lavoratori stranieri privi di titolo di soggiorno.

Nel secondo episodio il proprietario dell’azienda, anche lui cittadino straniero, dovrà giustificare per quale motivo non ha sottoposto a sorveglianza sanitaria tre lavoratori, non ha formato nessuno in materia di sicurezza, non li ha muniti di dispositivi di protezione individuale e li ha assunti nonostante fossero senza titolo di soggiorno.

In entrambi i casi sono state sospese le attività imprenditoriali e staccate multe per circa 40mila euro. Nel corso dell'attività inoltre sono state identificate e denunciate cinque persone, provenienti dall’Africa e dal sud America, poiché, sebbene già raggiunte da provvedimenti di espulsione continuavano “a permanere illegalmente in Italia sprovvisti di passaporto o documento di identificazione. Per tutti loro sarà valutata anche la posizione amministrativa per procedere all’espulsione”.