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Cronaca

Presunti abusi tra minori nella casa famiglia, assolto il giovanissimo

Si è conclusa ieri l'udienza preliminare presso il tribunale dei minori di Firenze con la sentenza per "non luogo a procedere"

"Non luogo a procedere": con questa formula il tribunale dei minori di Firenze ha messo la parola fine al procedimento che vedeva sul banco degli imputati un minorenne accusato di tentata violenza sessuale su un'altra minore. E si chiude così anche una storia che colpì molto gli aretini: quella dei presunti abusi in una casa famiglia di Vitiano. 

La vicenda risale al marzo del 2018 quando, in seguito ad una segnalazione, la Polizia Municipale di Castiglion Fiorentino fece un blitz nella struttura che ospita ragazzi tra i 12 e i 17 anni. 

Secondo gli inquirenti - le indagini furono seguite anche dalla Polizia Municipale di Arezzo - il giovanissimo (all'epoca 14enne) avrebbe tentato di avere un rapporto sessuale con una bambina che si trovava nella medesima struttura. Un tentativo che non si sarebbe mai concretizzato, ma che la bambina avrebbe raccontato in confidenza ad una persona all'esterno della struttura, facendo partire l'inchiesta. 

Ieri l'udienza preliminare si è conclusa con l'assoluzione del giovane, assistito dal legale Riccardo La Ferla. Sia durante il procedimento sia di fronte al pm quando è stato interrogato, il ragazzino era aveva negato la violenza.

Anche la bambina fu ascoltata, nel suo caso fu richiesto un incidente probatorio, per dare alle parole pronunciate anche il valore di prova. Nel frattempo sono state svolte alcune perizie per capire se la piccola fosse in grado di raccontare quanto avvenuto. 

A pesare sulla decisione della corte sarebbero state delle incongruenze emerse nella ricostruzione della vicenda e il fatto che sarebbero state raccontate versioni differenti dell'episodio. 

Inizialmente anche un altro giovane era stato indagato: nel suo caso le accuse erano più lievi. Dalle cimici piazzate nella struttura dagli agenti della Municipale, infatti, era emersa una violenta lite, ma non a sfondo sessuale. Una posizione meno grave che ha permesso l'uscita dal procedimento del giovane con la misura della messa alla prova.

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