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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Martina, il giorno della sentenza. Due aretini sul banco degli imputati accusati di tentata violenza sessuale

I giudici della sezione feriale della Cassazione lo scorso 26 agosto hanno deciso di rimandare ad oggi dopo l'eccezione presentata dai difensori degli imputati secondo la quale il procedimento "deve essere trattato dalla sezione ordinaria competente"

È il giorno del verdetto. Dopo il colpo di scena dello scorso 26 agosto, quando la Cassazione decise di rinviare l'udienza, il processo per la morte di Martina Rossi è giunto alla conclusione. Oggi è attesa la sentenza per i due aretini, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, accusati di tentata violenza sessuale di gruppo nei confronti della studentessa ligure che morì cadendo dal balcone di una stanza dell'hotel Santa Ana in Palma di Maiorca. Secondo l'accusa, la giovane cercava di scappare ad un tentativo di stupro messo in atto dai due amici di Castiglion Fibocchi. Tra dieci giorni il reato dovrebbe andare in prescrizione.

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Il rinvio accordato dalla Cassazione

I giudici della sezione feriale della Cassazione lo scorso 26 agosto hanno deciso di rimandare ad oggi dopo l'eccezione presentata dai difensori degli imputati secondo la quale il procedimento "deve essere trattato dalla sezione ordinaria competente, la Quarta penale, dal momento che il termine di prescrizione non sarebbe imminente e quindi non ci sarebbe motivo di assegnare il processo alla sezione feriale, quella riunita oggi"

Sempre in occasione di quella udienza Albertoni ha esteso il mandato a un altro avvocato, Franco Coppi. Principe del foro di Milano, Coppi ha difeso imputati eccellenti, da Giulio Andreotti a Silvio Berlusconi (processo Ruby).

I genitori di Martina commentarono amaramente la decisione del rinvio dell'udienza, parlando di "giustizia a ostacoli".

La vicenda processuale

Il caso di Martina Rossi ha avuto una lunga vicenda processuale, con numerosi colpi di scena. In primo grado ad Arezzo il 14 dicembre 2018 i due imputati vennero condannati a 6 anni di reclusione per tentato stupro e morte in conseguenza di altro reato (poi estinto per intervenuta prescrizione). Il 9 giugno 2020 la Corte d'appello di Firenze aveva assolto Albertoni e Vanneschi "perché il fatto non sussiste". La Suprema Corte di Cassazione lo scorso 21 gennaio ha annullato la sentenza di assoluzione disponendo un nuovo processo per i due imputati come aveva sollecitato, nel corso della requisitoria, il sostituto procuratore generale Domenico Seccia e accogliendo i ricorsi presentati dalla procura generale di Firenze e dalla parte civile. Quindi la decisione di condanna per gli imputati da parte della Corte d'appello di Firenze nel processo bis.

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