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Cronaca

Percepiscono assegni sociali e reddito di cittadinanza indebitamente: scoperti e denunciati

Sono quattro le persone finite nei guai dopo essere state beccate dalla Guardia di Finanza

Lui percepiva un assegno sociale per cittadini in difficoltà economiche e lei invece, aveva richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza. Ma entrambi, secondo la Guardia di Finanza, non ne avevano diritto.

Sono in tutto quattro le persone finite nei guai a seguito dell’avvio dell’indagine condotta dalle Fiamme Gialle di Poppi e volta al contrasto degli indebiti accessi a prestazioni assistenziali. Due i casi ricostruiti in queste ultime settimane che si sarebbero verificati in Casentino.

Nel primo episodio, secondo quanto riportato dai finanzieri, un uomo, di origini straniere, da due anni, percepiva un assegno sociale (prestazione economica riservata a cittadini italiani e stranieri con redditi esigui, residenti in Italia), pur risultando non solo sconosciuto al fisco ma non più residente nel comune da diversi anni. Stando alla ricostruzione, il beneficiario avrebbe “indebitamente incassato assegni per 18 mensilità per un importo di oltre 8.000 euro”. Per queste ragioni è stato denunciato per truffa ai danni dello Stato, nonché segnalato all’Inps per l’immediata sospensione dell’erogazione del contributo.

E poi a finire nei guai è stata un’intera famiglia. Sempre stando alla ricostruzione dei finanzieri, una donna, di origini straniere ma residente in Italia da oltre 20 anni, avrebbe omesso di dichiarare ai fini Isee i redditi derivanti dall’attività imprenditoriale del marito, operante nel settore della raccolta di rifiuti ferrosi, e la variazione reddituale e lavorativa del figlio maggiorenne. In questo modo “i soggetti hanno percepito indebitamente erogazioni pubbliche per il reddito di cittadinanza per circa 10.000 euro”. La donna è stata denunciata alla procura della Repubblica di Arezzo per alsa attestazione in atto pubblico e uso di atti falsi. Stessa sorte è stata riservata al marito e al figlio i quali avrebbero omesso informazioni ai fini della revoca o riduzione del beneficio del reddito di cittadinanza. I tre rischierebbero pene che vanno da due a sei anni (lei) e da uno a tre anni (marito e figlio). L’Inps ha provveduto alla revoca dei benefici concessi, al recupero delle somme riscosse ed a comminare le sanzioni amministrative.

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