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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso

Assalto alla Cgil, prende il via il processo. Leader aretino di Forza Nuova accusato di devastazione

Nella lista dei testi della Procura di Roma anche il segretario della Cgil Maurizio Landini

Anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sarà chiamato a deporre nel processo che inizia oggi per l'assalto alla Cgil avvenuto lo scorso ottobre a margine di una manifestazione contro il green pass. Il suo nome compare nella lista testi depositata dalla Procura di Roma. Sul banco degli imputati, oltre ai leader storici di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, ci saranno anche l'aretino Lorenzo Franceschi, conosciuto come Ciclone, e altre tre persone.

Il 59enne aretino, dal passato turbolento, è accusato di lesioni e devastazione aggravata per l'irruzione nella sede nazionale del sindacato avvenuta il 9 ottobre scorso nel corso di una manifestazione indetta per protestare contro l'obbligo del Green pass.

Attualmente Franceschi  si trova nella casa circondariale cittadina: il tribunale di Roma non ha accolto la richiesta inoltrata dall'avvocato Mario Giancaspro di applicare una misura cautelare con una meno afflittiva (i domiciliari). Secondo i giudici dunque ci sarebbe ancora il rischio di reiterazione del reato. Non è stata sufficiente da parte di Franceschi la proposta di pagamento dei danni ai locali. 

Franceschi fu individuato e arrestato circa dieci giorni dopo l'assalto: era stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della Cgil e anche da alcuni video degli stessi manifestanti. 

Le accuse nei confronti del Ciclone

L'aretino è accusato di essere stato uno dei numerosi esponenti di Forza Nuova che fecero irruzione nei locali di Corso Italia.

"All'occupazione - scrive il gip - ha attivamente partecipato anche Lorenzo Franceschi, componente di Forza Nuova della sezione territoriale di Arezzo, ripreso nelle immagini mentre colpiva, con un'asta di una bandiera di non modeste dimensioni, agenti delle forze dell'ordine posti a presidio dell'ingresso della Cgil" e "ripreso all'interno dei locali del sindacato sempre con l'asta tra le mani, mentre assisteva compiaciuto all'operato dei devastatori".

Un assalto durato otto minuti: alle 17,27 di quel sabato pomeriggio ci fu l'effrazione di una finestra laterale della sede della Cgil da dove i primi manifestanti si intrufolarono.  Dentro i locali è stato immortalato anche Franceschi, con la bandiera dell'Italia in spalla.

La versione dell'aretino però è ben diversa: afferma di essere entrato nei locali per vedere cosa stava accadendo e una volta viste le scene di devastazione sarebbe uscito senza toccare nulla. 

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