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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Assalto alla Cgil, scarcerato Franceschi: "Adesso i domiciliari". I legali: "La Digos autorizzò il corteo fino alla Cgil"

Dopo un'udienza concitata, nella quale è stata posta agli atti un'informativa della Digos dalla quale sembrerebbe autorizzata la deviazione del corteo, è arrivata la decisione del Tribunale per l'aretino che si trovava nel carcere cittadino

Tornerà nella propria abitazione e forse già questa notte potrà riposare nel proprio letto: Lorenzo "Ciclone" Franceschi, l'aretino arrestato in seguito all'assalto alla Cgil dell'ottobre del 2021, avrà una misura cautelare meno afflittiva. L'istanza di scarcerazione presentata dal suo legale, Mario Giancaspro, è stata accolta dal tribunale di Roma. Prima di Franceschi anche l'ex Nar Luigi Aronica e il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino avevano ottenuto la scarcerazione. Lo aveva deciso il giudice lo scorso 19 maggio nell'aula bunker di Rebibbia dove si sta celebrando i processo. Adesso anche per Franceschi le porte del carcere (quello aretino di San Benedetto, dove si trovava da alcuni mesi) si sono aperte e attenderà le prossime udienze ai domiciliari. 

Intanto il processo va avanti: l'ultima udienza ha riservato un vero e proprio colpo di scena. E' stata infatti letta in aula una informativa della Digos secondo la quale il corteo fino alla sede della Cgil sarebbe stato autorizzato. A prendere la parola e a rilevale l'incongruenza è stato l'avvocato di Castellino, Vincenzo di Nanna. Nel suo intervento in aula - come riporta AdnKronos, ha ripercorso quella giornata: "Sono le ore 6.00 del 10 ottobre 2021 quando, negli uffici della Digos di Roma, alcuni ufficiali di P.G. presenti alla manifestazione del 9 ottobre, redigono l'annotazione di servizio in cui si legge: '... attesa l'insistente richiesta di effettuare un corteo da parte di numerosissimi manifestanti attestati nella citata piazza, è stato loro permesso di effettuare un percorso dinamico verso la sede della Cgil, ciò, al fine di ottenere un incontro con un rappresentante della suindicata sigla sindacale …' Quindi, se la lingua italiana ha ancora un senso, la Digos di Roma nell'informativa poi inviata alla Procura, ha certificato l'esistenza di un permesso concesso ai manifestanti per sfilare in corteo sino alla sede della Cgil".

Il testo di questa annotazione è stato letto anche dalla stessa presidente del collegio, la giudice Claudia Lucilla Nicchi, che ha poi rivolto domande al dirigente della Digos di Roma che aveva firmato il documento.

Nella prossima udienza questo aspetto potrebbe essere ulteriormente approfondito: lo auspicano gli avvocati che difendono gli imputati. "Perché la condizione psicologica di chi percorre una manifestazione che crede autorizzata - spiega l'avvocato di Franceschi, Giancaspro - era sicuramente diversa rispetto al caso in cui il corteo fosse stato abusivo". E parte dell'ippotesi accusatoria potrebbe iniziare a sgretolarsi. 

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