rotate-mobile
Cronaca

Assalto alla Cgil: "Ciclone" resta ai domiciliari. In aula a settembre

Oggi nuova tappa giudiziaria della vicenda avviatasi dopo l'assalto alla sede romana della Cgil. Da chiarire restano ancora i dettagli riguardanti l’autorizzazione allo svolgimento del corteo

In aula gli imputati torneranno il prossimo 7 settembre. E anche in quella circostanza, come già avvenuto in passato, sarà la ricostruzione dei fatti l’oggetto degli approfondimenti giuridici. Si è tenuta oggi, 1° luglio, la nuova udienza dell’inchiesta relativa all’assalto alla Cgil di Roma avvenuto il 9 ottobre 2021. La vicenda, come noto, vede tra gli imputati anche l’aretino Lorenzo Franceschi, al secolo “Ciclone”, attualmente agli arresti domiciliari in quanto accusato di aver partecipato attivamente alla devastazione della sede romana del sindacato durante una manifestazione no vax.

Quest’oggi in aula è stato ascoltato, come da calendario, un altro agente della Digos che insieme ai colleghi coordinava l'ordine pubblico in piazza in quel movimentato 9 ottobre. Durante l’udienza il poliziotto avrebbe ricostruito la sua versione dei fatti e identificato gli autori dell’assalto immortalati nei video acquisiti dalla polizia. Da chiarire restano ancora i dettagli riguardanti l’autorizzazione allo svolgimento del corteo che, come accaduto nelle scorse tappe del procedimento giudiziario, sarebbe stata concessa. Su questo punto, secondo i legali della difesa, occorre comprendere meglio il contesto in cui si sono consumati i fatti.

Assistito dall’avvocato Mario Giancaspro, Franceschi, dal canto suo, ha sempre sostenuto di essere entrato dentro l'edifico per vedere cosa stava accadendo per poi uscire "senza toccare nulla”. Una versione completamente differente dai contenuti espressi nell’ordinanza del gip con la quale è stato notificato l’avvio degli accertamenti nei confronti di Lorenzi. In quello stesso documento il giudice per le indagini preliminari ha scritto a proposito dell’aretino che era stato “ripreso nelle immagini mentre colpiva, con un'asta di una bandiera di non modeste dimensioni, agenti delle forze dell'ordine posti a presidio dell'ingresso della Cgil" e "ripreso all'interno dei locali del sindacato sempre con l'asta tra le mani, mentre assisteva compiaciuto all'operato dei devastatori".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Assalto alla Cgil: "Ciclone" resta ai domiciliari. In aula a settembre

ArezzoNotizie è in caricamento