Incendio alla galvanica, Arpat: "Serve ordinanza per vietare l'attingimento dai pozzi". Campioni di ortaggi raccolti per essere esaminati
L'impatto ambientale dell'incendio che si è sviluppato lunedì scorso nell'azienda di via Grandi è al vaglio dei tecnici di Arpat. Proseguono gli accertamenti insieme alla Asl
Non si fermano gli accertamenti dopo il violento incendio che lunedì pomeriggio ha divorato un'ala della Galvanica Formelli. E mentre questo pomeriggio sul posto sono tornati i vigili del fuoco e la polizia giudiziaria, dopo i primi sopralluoghi Arpat ha stilato un bilancio degli interventi svolti dal proprio personale in via Grandi.
Il personale tecnico è infatti intervenuto sul posto sia nell’immediatezza degli eventi, il pomeriggio del 25, che successivamente nella mattina del 26, "quando non era già più visibile alcuna fumosità legata ad emissioni in aria". In particolare è stata svolta da parte del settore Modellistica previsionale una valutazione per individuare le zone di ricaduta maggiormente interessate dal rilascio delle sostanze che possono essersi sprigionate durante l’incendio". E' così emerso che il vento, in quelle ore, "ha spirato dai quadranti orientali (Est – Est- Sud- Est/E-ESE in particolare), con velocità compresa tra 2 e 5 m/s. Queste condizioni sono coerenti con l'analisi sinottica a livello continentale e con le previsioni meteo". Di fatto, le aree interessate sono collocate in un raggio abbastanza ampio (come fumosità al massimo 3 km), verso le aree ad Ovest – Ovest-Nord-Ovest (W-WNW) rispetto alla posizione dell'azienda.
Frutta e verdura: quali rischi? I prelievi della Asl
Una volta definita l'area di ricaduta delle sostanze l’azienda sanitaria locale ha dato il via al prelievo di campioni di ortaggi che verranno esaminati dal laboratorio Arpat di Area Vasta Centro. Gli esperti cercheranno microinquinanti organici caratteristici dell’incendio. "Le aree da sottoporre ad indagine sono quelle poste a ovest rispetto allo stabilimento, in un raggio di 700 metri".
"Il dipartimento Arpat di Arezzo ha indicato al Comune, l’opportunità di disporre, tramite ordinanza sindacale, il divieto di emungimento dai pozzi e da eventuali torrenti limitrofi, rimandando alla ASL competente per gli ulteriori aspetti sanitari. Questa indicazione si va ad aggiungere a quelle già comunicate dal Comune che prevedono di: tenere le finestre chiuse, non stare troppo tempo all'aperto, non mangiare frutta e verdura presenti negli orti".
Formelli: "Inermi, ma ripartiremo"
I rifiuti dell'incendio e le disposizioni per l'azienda
Arpat si sofferma poi sui rifiuti che si sono originati nel rogo: "E' necessario che la ditta, a seguito di specifico provvedimento da parte del Comune, si attivi per l’allontanamento e la corretta gestione di tutti i rifiuti derivanti dall’incendio comprese le acque di spegnimento contaminate e presenti un piano di smaltimento contenente quantificazione, caratterizzazione e classificazione dei rifiuti e l’indicazione di eventuali materiali idonei al recupero, corredato da un cronoprogramma delle operazioni di smaltimento/recupero previste".
Campionamenti a monte corso acqua vicino alla ditta Formelli
Come già emerso nelle prime ore dopo l'incendio, il timore che i materiali fuoriusciti dalle vasche galvaniche e acque di spegnimento dell’incendio abbiano inquinato il corso d’acqua adiacente all’attività produttiva è palpabile. "Si fa presente - conclude Arpat - che la Protezione Civile, il Comune di Arezzo ed i Vigili del Fuoco hanno subito posizionato dei salsicciotti per contenere lo sversamento, in più, il Comune di Arezzo ha incaricato una ditta per procedere ad aspirare i liquidi con autobotte, infine è stato predisposto un argine di contenimento".