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Bimba uccisa dal padre, vigili del fuoco nel pozzo per recuperare l'arma. Disposta l'autopsia

Arrestato il padre: è accusato di omicidio aggravato e tentato omicidio dell'altro figlio

Ha usato un'arma artigianale, dalla lama lunga circa 30 centimetri, tanto affilata da ferire in modo fatale. L'ha brandita contro i propri figli. E' stato così che Billal Miah (39enne originario del Bangladesh) ha tolto la vita alla sua bambina di 3 anni e mezzo, colpendola alla gola e al mento. La violentissima aggressione si è verificata proprio nell'abitazione di Levane, dove l'uomo viveva con la famiglia e dove ieri ha scatenato l'inferno. 

L'arma è stata ritrovata in fondo ad un pozzo dove Miah si era gettato nel tentativo di suicidarsi. Gli stessi vigili del fuoco che hanno salvato il 39enne, si sono poi calati all'interno del profondo buco per recuperare l'arma. Gli uomini del nucleo speleo fluviale hannio cercato per circa un'ora. Uno di loro è sceso nel buio, indossando la muta da sub, e ha scandagliato le acque. Più volte è rimasto incastrato, perché in profondità la voragine si restringe. Poi è riuscito a riemergere con la lunga lama. L'elemento necessario per chiudere il cerchio e per far sì che le indagini sulla vicenda possano avvalersi di un prezioso elemento. 

La tragedia in pochi attimi

Cosa sia accaduto nella terribile mattinata di ieri in quella mansarda di via Togliatti forse solo con il tempo potrà essere chiarito. Quello necessario al bambino di 12 anni di riprendersi dallo choc e di raccontare quei drammatici minuti nei quali il padre si è scagliato contro la sorellina e contro di lui. La bimba non aveva ancora compiuto 4 anni, avrebbe spento le candeline il prossimo novembre. Nulla ha potuto per difendersi dalla furia del genitore. Il fratellino invece è riuscito a scappare, riportando però una ferita alla testa. E' sceso al piano di sotto, si è rifugiato da un vicino. Pare che il padre lo abbia rincorso, prima di tentare il suicidio. Adesso il ragazzino si trova in ospedale. Accanto a lui c'è la madre, 32enne casalinga, profondamente provata dalla tragedia. La donna al momento del delitto non era in casa: era uscita per fare la spesa.

Ieri sera i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno, guidati dal comandante Andrea Barbieri, hanno fatto visita al ragazzino. Con tatto e delicatezza hanno tentato di parlare di quanto avvenuto, ma il trauma emotivo è troppo forte: ci vorrà tempo. 

Anche il padre è stato portato in ospedale: poi sono scattati gli arresti. Appena si riprenderà sarà portato a Sollicciano. E' accusato di omicidio volontario aggravato e di tentato omicidio dell'altro figlio.

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Indagini e autopsia

Le indagini sono coordianate dalla pm Laura Taddei. Dopo il sopralluogo nella mansarda, nel tardo pomeriggio di ieri  il magistrato ha disposto l'autopsia sul corpo della piccola. L'incarico è stato affidato all'équipe di Medicina legale dell'Università degli studi di Siena. La bimba è stata portata a Siena, dove si svolgerà l'accertamento. 

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